Marco Bentivogli, ex segretario della Fim Cisl, oggi coordinatore dell’associazione Base Italia, è intervenuto su Radio Cusano Campus e sul green pass nei luoghi di lavoro ha detto: “Ci sono pochissimi Paesi che hanno deciso l’obbligo vaccinale per legge, ma per me sarebbe la situazione ideale. Oggi abbiamo tutte le evidenze sull’efficacia del vaccino, per cui non è più un siero sperimentale come dicono i no vax. La grandissima maggioranza di chi si occupa di epidemie ha un’opinione chiara. Nel lavoro così come durante le pause bisogna considerare i luoghi di prossimità maggiore dove garantire la sicurezza alle persone. Sulle mense io penso che a prescindere dagli slogan, bisogna preservare la salute dei lavoratori, nella mensa c’è la stessa prossimità del ristorante. I no vax o i dubbiosi sono comunque pochi, però sono rumorosi, parlano di dittatura, si esprimono anche in maniera aggressiva, per cui sembra che un no vax valga 100mila persone di buon senso se un gruppo dirigente sindacale non sa distinguere il reale peso di rappresentanza dai decibel di quello che protesta. C’è sempre stato chi dice: rappresento il più povero così rappresento tutti e ha tradotto questo con: rappresento il più sbandato così rappresento tutti, ma nel caso dei vaccini non funziona”.
Sulla scuola. “Le decisioni finali del ministro Bianchi sono forse tardive, ma sono corrette. E’ pazzesco che sui protocolli d’ingresso siano state più veloci le palestre che le scuole. Però sono tutti problemi risolvibilissimi. Per fortuna abbiamo il 90% di insegnanti col green pass, quindi siamo in una soluzione ottima. Giustamente il ministro ha ribadito che i no vax il tampone se lo faranno a carico loro”.