Il Prof. Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, è intervenuto su Cusano Italia TV e sulla proposta di eliminare il bollettino giornaliero ha detto: “Tutto quello che ho sentito negli ultimi giorni mi fa pensare che qualcuno al Ministero della Salute sia particolarmente affezionato ad un bollettino giornaliero che non serve a nessuno. Non serve ai medici perché non dà informazioni mediche e non serve alla popolazione perché dà informazioni anche molto fuorvianti. Nessuno dice che bisogna fare una censura come qualche giornale ha detto interpretando male le mie parole. Io vorrei che i numeri vengano dati in modo che servano a qualche cosa, così come sono dati servono solo a stimolare ansie e a mettere insieme mele, pere, arance e meloni. Noi avremmo bisogno di un report che ci dicesse quanti dei positivi giornalieri sono veramente nuovi positivi perché il dato che arriva dal Ministero prende tutti i tamponi positivi e non dice se qualcuno che è positivo oggi era positivo anche ieri. C’è una quantità enorme di duplicazione di soggetti. Ci sono persone che fanno due tamponi al giorno tutti i giorni, quelli vengono contati, quindi non abbiamo il numero reale di contagiati. Inoltre il bollettino non specifica quanti sono asintomatici e quanti sintomatici, quanti stanno a casa e quanti in ospedale. Il report dei ricoveri ospedalieri è anacronistico ormai dopo 700 giorni. Mettere insieme chi entra in ospedale con la polmonite da covid e chi entra con un braccio rotto ed ha un tampone positivo, non è corretto perché i due non hanno lo stesso peso sugli ospedali. Poi non viene specificato chi è vaccinato, chi non è vaccinato, chi è vaccinato con tre dosi. O i numeri li diamo bene oppure meglio non darli se servono solamente a soddisfare l’edonismo di qualche burocrate romano”.
Crisanti è contrario alla proposta e l’ha definita da “analfabeta della epidemiologia”. “Di Crisanti preferisco non parlare, lo stimo talmente poco che preferisco non rispondergli. Rispetto la materia che rappresenta, ma è diventato esperto di epidemiologia da un anno a questa parte, basta guardare il suo curriculum. Quindi quello che ha detto lo prendo quasi come un complimento”.
Su Omicron. “Dobbiamo vivere questa nuova fase, con il 90% di vaccinati, in maniera diversa rispetto al passato. Con la variante omicron la malattia è più blanda, somiglia più ad un’influenza e ad un raffreddore, questo avviene nella maggior parte dei casi. E’ chiaro che se tutto questo succede dobbiamo convivere con il virus, dovremo continuare ovviamente ad avere i posti letto in ospedale per gestire chi si ammala, ma dobbiamo vivere in maniera diversa, non continuare ad essere terrorizzati, a fare milioni di tamponi agli asintomatici, questa è una visione completamente errata che sta facendo il male dei pazienti e il bene del virus, perché ci sta tenendo in scacco. O noi diventiamo proattivi e gestiamo noi il virus oppure continueremo a farci governare dal virus ed è un errore clamoroso. Abbiamo creato la sindrome da covid, ma psicologica, gli italiani sono terrorizzati dai tamponi oggi non dalla polmonite. I tamponi vanno fatti solo ai sintomatici”.