Giuseppe Conte, al Tg3, l’ha detto senza girarci troppo intorno: “Sta arrivano una impennata dei contagi anche da noi. E’ partita dall’Inghilterra, poi si è spostata in Germania e sta arrivando qui in Italia”. La battaglia col virus continua: “Non sara’ facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici”.
Nelle ultime 24 ore sono 12.532 i casi di nuovi contagi in Italia, le vittime sono state 448 e 16.035 le persone guarite.
Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 91.656 tamponi con un tasso di positività del 13,7 per cento (+0,3%). Le persone vaccinate sono 654.362.
Intanto il governo continua a lavorare al nuovo Dpcm, che dovrebbe essere firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza dopo il passaggio in Parlamento mercoledì, per essere operativo da sabato 16.
Resta in piedi l’ipotesi di istituire una ‘zona bianca’ con soglie molto basse di RT, probabilmente sotto lo 0,5, per dare un segnale: il Paese, è il senso del messaggio su cui si ragiona tra palazzo Chigi e i ministeri competenti, sta facendo un lavoro molto difficile e doloroso, con rinunce e restrizioni che non sono fini a loro stesse ma consentiranno invece di entrare in una fase diversa dell’epidemia.
Per ora comunque la situazione è diversa e dunque, restando la suddivisione in colori già in vigore da dicembre, si prevede un rafforzamento delle misure anche in zona gialla. A partire dalla stretta su bar e locali per evitare la ‘movida improvvisata’ che si è vista in diverse parti d’Italia finora. Dunque, stop anche all’asporto dalle 18 in poi.
Sul tavolo anche la proposta di mantenere il divieto di spostamento tra Regioni, anche gialle, e la ‘forte raccomandazione’ di spostarsi massimo in due persone, in tutte le zone, senza contare i figli minori di 14 anni e i disabili conviventi, per andare a casa di parenti e amici. I
Nessun allenamento delle misure, quindi. Anzi, c’è ancora da stringere i denti. Il nuovo Dpcm, in teoria, dovrebbe essere valido fino al 31 gennaio quando scade lo stato di emergenza: ma se quest’ultimo dovesse essere prorogato anche la validità del decreto potrebbe essere estesa a trenta giorni.
Tra i settori che stanno soffrendo di più, in questo periodo di pandemia e conseguenti restrizioni, c’è quello dello sport. L’orientamento del governo è mantenere le palestre e piscine chiuse ancora per tutto gennaio, ma nell’incontro di martedì 12 gennaio il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, e il Cts si confronteranno sulla possibilità di consentire l’apertura per le lezioni individuali.
Discussione aperta anche sui musei, con il titolare dei Beni culturali Dario Franceschini che preme per riaprire – sia pure con ingressi contingentati e rigorose misure di sicurezza – almeno sulle zone gialle. Sul tavolo anche la questione delle piste da sci, con le Regioni del Nord che spingono per riaprire gli impianti dal 18 gennaio.
Il nuovo Dpcm dovrà essere capace di tener conto di tutte le sensibilità e di tutti gli interessi in campo per fare la migliore sintesi.