Ufficiali drogati, che assumevano cocaina durante i viaggi, e spesso ubriachi. Inoltre, un giro di prostituzione di alto bordo, è il caso di dirlo, su alcune delle navi della Costa Crociere. “Droga e prostituzione”: di questo parla una ex infermiera, la sua testimonianza fa parte delle oltre 5 mila pagine degli atti depositati a Grosseto sul naufragio della Costa Concordia vicino l’isola del Giglio. Da alcune ex dipendenti accuse shock, pesantissime.
“Ho visto direttamente con i miei occhi ufficiali assumere cocaina e per dimostrarlo basterebbe una semplice analisi del capello”, sono le parole dell’infermiera, che racconta di aver lavorato “su tre navi Costa diverse, una peggio dell’altra”, dall’ottobre 2009 al maggio 2010.
Secondo la testimonianza della donna, l’equipaggio era “ridotto in schiavitù dai comandanti”; racconta anche di un “terzo ufficiale, trovato morto ‘suicidato’ su una nave Costa”. E quando l’infermiera ha voluto chiudere con la Costa Crociere, è stata minacciata e non ha nemmeno ricevuto “quello che mi spettava come liquidazione”.
Mery G, un’altra ex impiegata della compagnia, racconta: “Ho lavorato sulla Costa Concordia nel 2010 solo due mesi… molto spesso gli ufficiali e l’equipaggio sono ubriachi. Spesso ci dicevamo alle feste ‘Se ci fosse un’emergenza chi sarebbe a salvare la nave?’. Sono stata molestata durante un pranzo da un membro dell’equipaggio che era completamente drogato. Mi hanno costretto a firmare documenti falsi e anche orari di lavoro falsi. Ho fatto causa e tra un po’ si va in tribunale”.
Testimonianze che preoccupano non poco i vertici della Costa e che rischiano di gettare ulteriore benzina sul fuoco, per ciò che riguarda l’immagine di una delle compagnie crocieristiche più affermate al mondo.
Discussione su questo articolo