Due incidenti in un mese e mezzo. Costa Concordia cadavere su un fianco sulla scogliera delle Scole, all’isola del Giglio; Costa Allegra disastrata e inabile a duecento miglia dalle Seychelles, presa in consegna da una generosa badante del mare, il peschereccio d’altura Trevignon, scartata e in affidamento verso il porto di Mahè. Due botte mortali e un danno d’immagine enorme per la società leader delle crociere in Europa, nata nel 1952.
Calano a picco le prenotazioni; una micidiale minaccia sul futuro del gruppo è rappresentata dalle class action milionarie negli Stati Uniti; si teme per il futuro di 18mila dipendenti. Costa Concordia a picco al Giglio, Allegra destinata ad essere fermata per un lungo periodo: persi 5mila posti letto. Il futuro della Costa dipenderà dall’atteggiamento dei clienti: se non le volteranno le spalle, la società potrà lasciarsi alle spalle questa devastante bufera.
Intanto, Neoromantica è pronta a prendere il mare; a maggio lo farà Fascinosa. Le due nuove star della compagnia attesa da un importante ineludibile verifica: l’evento fieristico più importante al mondo. Il Seatrade fornisce da sempre i primi numeri ufficiali legati alle previsioni del 2012. L’evento è in programma nella sua sede storica, Miami, dove hanno sede le due principali compagnie al mondo. Carnival Corporation, a cui fa capo anche Costa Crociere, e Royal Caribbean Cruise Line. Alcuni dati di stima sono però già disponibili. E preoccupano e allarmano: la flessione delle prenotazioni prevista tende a stabilizzarsi sul 30%, dopo la tragedia della Concordia e il gravissimo problema sofferto da Allegra. Si prevedono forti sofferenze anche per le 80mila agenzie che collaborano con Costa Crociere. Prima degli accadimenti che ne hanno minato la credibilità e il patrimonio, la compagnia contava su un fatturato accertato di 2 miliardi e 900 milioni e sue oltre 2 milioni di passeggeri. Ventiquattro le navi della flotta, 14 con il marchio Costa, 7 di Aida Cruisers e 3 Ibercruceros, le compagnie controllate da Costa, operativa su 12 mercati nel mondo, da Genova al lontano Oriente.
Costa Crociere ha investito 11 miliardi di euro nel piano di sviluppo della flotta 2000-2016. Secondo la stima di Mediobanca, la compagnia occupa la quarantaquattresima posizione nelle classifiche delle aziende italiane per fatturato. Numeri soggetti purtroppo ad un robusto ridimensionamento già in atto. Timori e preoccupazioni sono palpabili nel palazzo di Genova, illuminato sempre con le luci del tricolore, l’antica sede della Costa. Un vanto della Liguria: non c’è nulla di più importante nella regione, dal punto di vista economico. Vanno a picco le prenotazioni, anche se segnali di ottimismo (gocce in un oceano) arrivano dall’online. Soldi, tanti, arriveranno dal pool di assicuratori che copriva la Concordia, obbligati al pagamento del premio assicurativo in seguito alla dichiarazione della compagnia di “abbandono nave”. Significa perdita totale dell’unità e il pagamento di un premio di 390 milioni di euro. L’assegno che la compagnia intascherà dal pool degli assicuratori. Undici “P&I”, club di armatori e assicuratori che operano nel mondo, pagheranno per i danni ambientali e il recupero del relitto. Diciannovemila dipendenti, 1000 a terra, appartengono quasi tutti alla sede di Genova. Diciottomila sono imbarcati per i mari del mondo. La compagnia sta cercando di riportare a bordo tutto il personale che era sulla Concordia inabissatasi all’Isola del Giglio. Alla domanda di reintegro della compagnia hanno risposto positivamente tutti i membri dell’equipaggio. Il reimbarco sarà immediato grazie anche ad una procedura agevolata: troveranno posto su Neoromantica e sulla Fascinosa. Ma la verifica, vera e propria chiave della partita, sarà chiara solo in presenza dei dati delle prenotazioni: Costa Crociera gode ancora della fiducia della clientela?
Si annuncia molto lunga la partita dei risarcimenti. Una vera e propria battaglia. Costa tenta di chiudere rapidamente la questione con i passeggeri: proposti accordi individuali a partire da 11mila euro, fortemente contestati da alcune associazioni dei consumatori. In prima linea Codacons. Il gruppo genovese è spaventato dall’azione di alcuni passeggeri che si sono rivolti alla proprietà statunitense. Già interpellati accreditati studi professionali di Miami, dove ha sede Carnival Corporation, la controllante della Costa. Da 10 milioni di euro a testa la class action di 40 passeggeri. Trentanove passeggeri hanno presentato una richiesta al tribunale di Miami: 78 milioni di risarcimenti e 450 milioni di danno punitivo. E Allegra ancora non si era tristemente incendiata nell’Oceano Indiano. Costa Crociere rischia di andare a fondo.
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