Una cintura di protezione ambientale lungo tutto il perimetro della nave della Costa Crociere Concordia, naufragata la sera del 13 gennaio scorso a pochi metri dal porto dell’isola del Giglio.
Si tratta di 900 metri di barriere d’altura di cui 300 gia’ posizionati e gli altri in via di allestimento entro oggi.
Domani gli uomini del Servizio anti inquinamento del ministero dell’Ambiente, che stanno operando dal primo giorno sul posto, posizioneranno panne costiere ancorate alle rocce per fare da barriera a un eventuale inquinamento a protezione delle calette appena vicine alla nave.
‘Abbiamo lasciato due vie di fuga e 40 metri di distanza dalla nave per dare possibilita’ di intervento alle vedette delle forze dell’ordine – ha detto Lorenzo Barone, responsabile del progetto antinquinamento marino del ministero dell’Ambiente – Il lato interno delle barriere d’altura verra’ anche rinforzato con panne assorbenti’.
Le due vie di fuga si trovano una a prua, piu’ larga, l’altra a poppa. Circoscrivere la nave non e’ un’operazione semplice vista la problematica dei fondali. Le barriere saranno dotate di segnali luminosi per essere visibili alle navi in entrata nel posto.
SOTTOSEGRETARIO IMPROTA, NON DEVE ACCADERE PIU’ ‘Non deve accadere piu”. Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture, trasporti e comunicazione, Guido Improta, sbarcato all’isola del Giglio per un briefing con le forze di polizia e soccorso impegnate sul naufragio della Costa Crociere Concordia. Il sottosegretario ha raccolto l’invito inviatogli da Legambiente. ‘Abbiamo invitato il sottosegretario – ha detto Sebastiano Veneri, vicepresidente di Legambiente – che ha risposto in modo tempestivo. Noi diciamo che questa vicenda del Concordia deve diventare un’occasione di svolta per nuove regole’.
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