Nicola Cosentino è stato “graziato” dalla Camera dei Deputati. Una decisione che un po’ ci si aspettava, visto che la Casta si difende sempre. Tuttavia, negli ultimi giorni Cosentino in realtà sembrava spacciato, in particolare dopo il voto della Giunta che – con i voti dei leghisti – aveva detto sì alla richiesta d’arresto dei magistrati napoletani.
E così l’Aula di Montecitorio “salva” il Coordinatore PdL della Campania: 309 voti contrari all’arresto, 298 favorevoli. Una votazione avvenuta a scrutinio segreto, come richiesto dal gruppo Popolo e Territorio.
Dopo la proclamazione del voto, dai banchi del PdL si è alzata una fragorosa ovazione: Cosentino è stato subito circondato dai colleghi del gruppo, che lo hanno abbracciato e baciato. Scene già viste, in occasioni simili.
Silvio Berlusconi, invece, al momento della proclamazione del voto è rimasto al suo posto, praticamente l’unico a rimanere seduto tra gli esponenti del suo partito. Lasciando la Camera, il Cavaliere ha parlato di una “decisione giusta”: “Ero convinto che questa sarebbe stata la decisione del Parlamento, che non poteva rinunciare alla tutela di se stesso. E’ una decisione assolutamente giusta, in linea con la Costituzione, da Paese civile".
Ora “il processo continuerà regolarmente senza intoppi" , e Cosentino potrà affrontarlo “da uomo libero”, aggiunge ancora l’ex premier.
Ma come mai la Lega alla fine ha cambiato idea? Berlusconi spiega: “Non sono stato io a convincere Bossi, è che le cose erano di per sé convincenti perché il fumus persecutionis era chiaro. Non c’era in tutte le accuse una cosa che convincesse in qualunque modo”.
BOSSI NON VOTA Umberto Bossi non ha partecipato alla votazione sul caso Cosentino. Evidente il gelo fra i deputati del Carroccio, dopo la proclamazione del risultato. C’è tensione fra gli uomini più vicini a Roberto Maroni e quelli più legati invece al leader leghista. Proprio a Maroni i giornalisti hanno chiesto se Silvio Berlusconi lo avesse contattato telefonicamente la sera precedente al voto: “No – ha risposto l’ex ministro dell’Interno -, non mi ha chiamato”.
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