Si riapre il caso Cosentino: l’accusa nei confronti del parlamentare PdL è di corruzione e altri reati in un’inchiesta sulle collusioni tra camorra e politica. I magistrati napoletani lo ritengono il ‘referente politico del clan dei Casalesi’.
E questa volta la Lega Nord, in Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, ha deciso di votare a favore dell’arresto. La linea di Roberto Maroni è quella che seguirà il Carroccio: e così diventa sempre più grande la distanza fra Lega e Popolo della Libertà. Lasciando la sede leghista di via Bellerio, l’ex ministro ha spiegato: "C’e’ stata la relazione dei nostri due membri della Giunta , i quali hanno espresso la convinzione che dal loro punto di vista non esista nessun fumus persecutionis nei confronti del parlamentare Nicola Cosentino". Per questo, la posizione della Lega – ha sottolineato Maroni – è chiara: "domani esprimeremo un voto favorevole in Giunta alla richiesta di arresto".
E così a quanto pare per la prima volta, dalla nascita del governo tecnico, al di la’ del voto di fiducia alla manovra economica, la Lega Nord e il Pdl voteranno in maniera opposta, tanto che a questo proposito si avvertono nuove tensioni tra gli ex alleati. Intanto c’è già chi parla di un confronto sulla vicenda fra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi: il Cav tenterà di spiegare al Senatur che votare a favore dell’arresto sarebbe sbagliato.
Bocche cucite nel PdL. Parla solo il capogruppo PdL in Senato, Maurizio Gasparri, che però dice molto poco: rispetto alla Lega, spiega, "noi abbiamo una posizione diversa, vediamo nei prossimi giorni cosa accade".
Francesco Pionati, fondatore di Alleanza di Centro e portavoce del Gruppo Popolo e Territorio, invita Maroni a ripensarci: "Nessuno vuole frenare il processo a Cosentino ma l’arresto di parlamentari, specie quando collocati ai vertici di partito, è una pratica pericolosissima". Pd e Terzo Polo confermano: il loro voto sarà a favore dell’arresto di Cosentino.
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