La legalizzazione della cannabis è un argomento capace di catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica da tempo immemore e, allo stato attuale, il dibattito è più acceso che mai. Il nostro Paese ha sempre adottato leggi severe e poco progressiste in tale ambito; tuttavia, in questo articolo ci teniamo a chiarire alcuni punti sulla legislazione italiana in relazione alla coltivazione, alla vendita e al consumo della canapa.
In particolare, andremo a focalizzarci sulle normative riguardanti la commercializzazione e il possesso dei semi di marijuana.
Tra pianta e seme di cannabis sussistono differenze in termini normativi? Ecco cosa stabiliscono le leggi
A scanso di equivoci, è doveroso mettere subito in chiaro una cosa: in Italia, qualsiasi sostanza stupefacente è proibita dalla legge, inclusa la cannabis e i suoi derivati. Questo, perché la pianta contiene il tetraidrocannabinolo (THC), un principio attivo psicotropo.
Da qui deriva il divieto di uso, vendita, possesso e – manco a dirlo – di coltivazione.
Naturalmente le cose cambiano quando si parla di canapa light. Devi sapere, infatti, che ogni varietà di cannabis può avere una quantità più o meno alta di THC. Questo fattore fa la differenza nella distinzione tra erba legale e illegale.
Secondo la legislazione nostrana, una pianta di cannabis è dichiarata illegale esclusivamente quando il contenuto di tetraidrocannabinolo oltrepassa la soglia dello 0,2%; quando, invece, il principio attivo con effetti psicoattivi rimane entro questo limite, la canapa può essere commercializzata.
In questo caso si ha a che fare con la cannabis CBD, chiamata così per l’altro principio attivo presente in quantità maggiori nella pianta. Il cannabidiolo, a differenza del THC, non ha alcun effetto stupefacente ed è quindi al 100% legale.
Questa sostanza è oggetto addirittura di vari studi per le sue presunte proprietà benefiche e viene promossa da diversi scienziati per il trattamento degli stati ansiosi, dell’insonnia e come integratore alimentare.
A questo punto ti sorgerà spontanea una domanda: se questa varietà di piante non è dichiarata fuorilegge, si possono comprare i semi di canapa? E si possono seminare? Vediamo cosa dice la giurisprudenza a riguardo.
I semi di marijuana sono legali?
Nel nostro Paese la vendita di sementi di canapa provenienti da piante con una quantità di THC che eccede la soglia consentita dalla legge o da una pianta di canapa è assolutamente legale; poiché nei semi viene meno la componente psicoattiva, questi vengono considerati alla stregua di qualsiasi altra semenza e, quindi, legali.
Pertanto, in qualsiasi momento, potresti acquistare semi di marijuana online su Sensoryseeds; questo e-commerce, tra i leader nel settore, propone un’ampia selezione di sementi certificate di svariate qualità di canapa a scopo collezionistico.
Eh sì, hai letto bene. Nonostante possa sembrare un palese controsenso, questi semi non possono essere utilizzati a scopo coltivativo e non è permesso farli germinare. Il motivo? Te lo spieghiamo subito.
I semi, per quanto non siano inclusi nella lista delle sostanze tossicodipendenti vietate dalla legge n. 309 del 1990, se fatti germogliare, potrebbero determinare la nascita di una pianta con infiorescenze contenenti una percentuale di THC superiore a quella consentita.
Di fatto, esiste la possibilità che un seme proveniente da una pianta di canapa legale possa dar vita a una pianta di canapa illegale, da qui l’impossibilità di piantarlo con la certezza di non andare incontro a rischi di natura legale.
Quali tipi di semi si possono acquistare legalmente?
Le tipologie di semenze di cannabis acquistabili in maniera legale a scopo collezionistico sono principalmente tre:
- i semi autofiorenti;
- i semi femminizzati;
- i semi fast flowering.
I semi autofiorenti hanno la caratteristica di far nascere piante in grado di fiorire indipendentemente dalla quantità di luce; il fattore che incide sulla fioritura, infatti, è l’età raggiunta dalla pianta. Indicativamente, i fiori delle piante cresciute in seguito alla germinazione di questi semi avviene dopo 13 settimane.
I semi femminizzati, invece, danno vita a piante che fioriscono stagionalmente; pertanto, la quantità di luce che esse ricevono influisce sulla fioritura. Questi semi, se fatti germogliare, hanno quasi il 100% di probabilità di far nascere piante femminizzate.
Per quanto riguarda i semi di canapa fast flowering, essi portano alla nascita di piante autofiorenti femminizzate capaci di produrre infiorescenze a sole 7 settimane dalla germinazione.
Per concludere
Alla luce di quanto detto avrai capito quali fattori determinino la legalità o l’illegalità dell’acquisto e del possesso di semi di marijuana. Inoltre ti sarà chiaro come uno dei principali utilizzi che ti mette al riparo da qualsiasi pericolo di sanzioni amministrative o penali sia quello legato al collezionismo.