A seguito della lettera di Johannes Buckler pubblicata dal Corriere del 5 gen., ho espresso al Direttore De Bortoli , la sensazione che, invece, ho avuto io – forse di una minoranza di italiani -, circa lo sbarco della task-force della GdF a Cortina, durante le festività di fine d’anno, organizzato dalla Agenzia delle Entrate.
Premetto che non entro nel giustificatissimo merito e sul valore morale dell’azione dei militari intervenuti, tra l’altro effettuata – a detta dello stesso comandante dell’operazione, intervistato – con un comprensibilissimo disagio umano per il modo ed il periodo utilizzato, ma vorrei sottolineare quanto quest’operazione sia solo frutto di una esasperazione (e rivalsa) di un gruppo dirigenziale statale tendente a tacitare una sensazione di frustrazione popolare, circa l’enorme divario di ricchezza individuale ottenuta illegalmente. Tutta l’Italia in quel momento (confesso: anch’io), davanti al TG serale avrà gridato: “Ah finalmente li hanno beccati!”, ma poi il giorno dopo si riflette, soprattutto, perché ci si rende conto che: “Passata la festa, gabbato lo Santo”, come dice un vecchio detto molto attinente alle cose d’Italia.
Negli USA, Al Capone fu messo in galera non per gli omicidi, ma perché non pagò le tasse! Questo è lo Stato serio: quello che lavora prevenendo, controllando day by day, non dichiarando il “D day” con lo sbarco nell’Ampezzano. Buckler si esalta emotivamente, come molti italiani hanno fatto, ma giustificare l’Agenzia che ha incastrato in quel modo i possessori di Ferrari, di Rolex, di pellicce, di gioielli, così: una tantum, a campione, agisce come quei politici che inneggiano ai giudici “solo” quando incastrano il politico avversario. Non è assolutamente ammissibile che lo Stato (di Diritto) entri a “gamba tesa” contro i cittadini, effettuando un “Processo alla città” parafrasando un film di Zampa del ‘52. Semplicemente, perché nella massa “indagata” che ha subito il calcione allo stinco, c’è tantissima altra brava, onesta, integerrima gente che paga le tasse, che produce benessere, che dà lavoro ad altri italiani. E’ di uno Stato stupido e debole ed incapace radere al suolo una città perché c’è qualche sordida pantegana nascosta nel sottosuolo. E’ di uno Stato stupido che vive alla giornata, senza programmazione, distruggere un’economia locale, basata sulla ricchezza di altri cittadini, specialmente in un momento in cui c’è bisogno di attivare un’economia stagnante. E’ di uno Stato stupido mostrare platealmente i muscoli – anche se per questi pochi giorni tutti i locali emetteranno fattura – invece di predisporre organicamente su tutto il territorio tutte quelle azioni di controllo e prevenzione che rendano assolutamente impossibile l’evasione fiscale. Allora sì, se c’è qualcuno che fa il furbo, con un agguato fiscale, lo si sbatta in galera tra il tripudio generale!
E’ di uno stato totalitario, non certo liberale e democratico, utilizzare il metodo di colpire uno perché gli altri siano educati. Lo Stato stupido, invece, agisce in modo che tutti gli altri turisti (e ce ne sono molti) da reddito zero, con la Ferrari, Rolex e gioielli, domani (in maschera a carnevale), se ne andranno sicuri a S.Moritz, spendendo i loro dannati soldi sottratti al fisco, cioè a noi italiani, non a Cortina, ma in Svizzera … e gli alberghi chiuderanno!
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