L’Argentina lotta per evitare il nono default della sua storia. E’ davvero una corsa contro il tempo. Sono molto stretti i margini per trovare un accordo con i debitori. Comunque c’è ancora tempo per negoziare: Buenos Aires, infatt, ha prorogato al 2 giugno la scadenza fissata per giovedi’ sera per accettare la sua offerta di ristrutturazione del debito estero di 65 miliardi di dollari.
Gli investitori e il governo argentino hanno quindi confermato che i colloqui continueranno dopo venerdi’. Ma permangono le tensioni per il mancato raggiungimento di un accordo, e c’e’ ancora il pericolo di un default tecnico che getterebbe il Paese nel caos.
Gli obbligazionisti accusano Martin Guzman, il ministro dell’economia argentino, di essere troppo dogmatico, mentre il governo lamenta che alcuni creditori vogliono agire con prepotenza. Ma fino a prova contraria, si pensa che un accordo sia ancora possibile.