Pierpaolo Sileri, medico e vice ministro della Salute, in una intervista a La Stampa spiega: “Abbiamo un monitoraggio basato su 21 indicatori. Certo se l’R con t sale sopra 2 è poi facile che la capacità di tracciamento e la tenuta della rete ospedaliera siano tali da imporre delle chiusure. Che potrebbero essere necessarie in alcune località. Non credo in tutta Italia”.
“Prima di invocare lockdown nazionali, che sinceramente non vedo all’orizzonte, aspettiamo ancora 10-14 giorni per vedere l’effetto delle misure adottate da ordinanze regionali e Dpcm” e probabilmente “chiusure chirurgiche come quelle attuate a Genova saranno ancora necessarie. Certo, se poi non basta devi adottare il blocco della mobilità in tutta la Regione. Abbiamo un monitoraggio che settimanalmente indica il livello di rischio delle regioni. In base a quello si deciderà”.
“Ora – ribadisce il Viceministro Sileri – la cosa più importante è limitare la crescita dei contagi, far sì che la curva pur salendo lo faccia lentamente, senza far collassare le terapie intensive. Intanto dobbiamo anche evitare il ricorso al ricovero quando non è necessario”.