Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri (M5S) è intervenuto su Radio Cusano Campus e sul blocco dei voli dal Bangladesh ha detto: “E’ stata una decisione necessaria, poiché su quel volo vi è stato un numero importante di tamponi positivi. Proveniendo da un’area ad alto rischio è stato necessario bloccare i voli. Si tratta di una situazione transitoria, ma dobbiamo stare attenti ai casi di rientro. Certificati medici falsi? Non so, ma comunque non basta un semplice certificato per evitare di fare la quarantena. Purtroppo la certificazione falsa non è un’esclusiva di altri Paesi, anche in Italia troviamo certificazioni false ed è un qualcosa che va osteggiato”.
Sul Mes. “Il Mes è uno strumento che purtroppo ha dei vincoli, un trattato alle spalle difficilmente modificabile, quindi immagino non sia lo strumento migliore. Che servano soldi alla sanità è indubbio, perché è stata fortemente indebolita. Siamo riusciti ad uscire dalla crisi Covid bene, nonostante i morti che ci sono stati, sicuramente abbiamo fatto meglio di altri Paesi e questo grazie al lavoro di donne e uomini della sanità. Servono infrastrutture, tecnologia, formazione, ma prima di tutto salari per tutto il personale sanitario, per colmare il gap con gli altri Paesi europei”.
Sulla centralizzazione del sistema sanitario. “Togliere alle regioni il controllo della sanità? Credo che in questo momento non sia necessario e possa essere anche deleterio. Non abbiamo ancora vinto la guerra. Vero è che se non rendiamo omogeneo il servizio sanitario nazionale in Italia, allora forse tutto ciò va ripensato, questa è un’occasione unica. Partirei da una riforma del dm 70. Se non facciamo una svolta vera e propria un passo indietro può essere pensato. La sanità privata è entrata prepotentemente nel servizio sanitario nazionale, ma non credo sia questo il problema principale. Credo che il problema sia che in alcune area una sanità ospedalocentrica ha trascurato il territorio, quindi le risorse dovrebbero essere meglio distribuite sul territorio. Il Ministero deve assumere un ruolo di coordinamento”.
Sul caso dell’imprenditore veneto. “E’ stato un caso eccezionale, la stragrande maggioranza delle persone segue la quarantena. Le sanzioni ci sono già per chi viola la quarantena. Le cose stanno andando bene, questo significa che le regole vengono rispettate. Dobbiamo semplicemente far capire ancora di più che le cose vanno bene grazie ai comportamenti che abbiamo attuato, dobbiamo continuare. L’estate ci ha aiutato, però passerà e quindi il virus potrebbe tornare a circolare di più. Per questo bisogna continuare ad osservare le regole. E dico ai cittadini: se si hanno dei sintomi, anche lievi, bisogna avvertire sempre il medico di medicina generale”.
Sui test sierologici. “Mi aspettavo più adesione. Forse c’è stato qualche errore nell’informazione, un ritardo nella partenza, probabilmente troppo pregiudizio da parte dei cittadini che non sanno che i tamponi oggi vengono fatti immediatamente. Ogni focolaio è una battaglia, ne avremmo diversi ogni giorno, l’importante è controllarli e spegnerli”.
Sui prezzi delle mascherine. “La parte dell’incremento dei prezzi è stata complicata nella prima fase della pandemia. Ora la strada è in discesa, probabilmente ora è molto più facile calmierare i prezzi rispetto a prima”.
Sull’uscita degli Usa dall’Oms. “Non sono nessuno per contestare il presidente degli Usa, però da cittadino e semi-politico dico che è sbagliato uscire dall’Oms. Sarebbe stato meglio puntare i piedi e contrattare in maniera forte. L’Oms ha sicuramente sbagliato all’inizio. L’uscita recente dell’Oms che dice: il peggio deve ancora arrivare, forse avrebbero dovuto dirlo il 30 gennaio. Questo oggi può valere per alcuni Paesi, ma non per quelli europei che il peggio lo hanno già vissuto. Ci possono essere situazioni di difficoltà con dei focolai, ma faccio fatica a vedere di nuovo mille morti al giorno”.
Sulla positività di Bolsonaro. “Io il virus non l’ho sottovalutato e l’ho preso, pur non essendo sovranista. Il virus può essere ovunque, oggi in Italia circola molto poco grazie alle misure intraprese. E’ chiaro che se la mascherina non te la metti e sei un posto affollato, lì rischi davvero di prendertelo”.
Sulla trasmissibilità del virus per via aerea. “C’erano già diversi studi che dimostravano che il droplet rimane nell’aria per alcuni minuti nei luoghi chiusi, per questo dobbiamo utilizzare la mascherina”.