Giovanni Zingoni, italiano che vive a Madrid da 5 anni, è intervenuto su Radio Cusano Campus e sull’emergenza Coronavirus in Spagna ha raccontato: “In Spagna il focolaio principale è a Madrid. Purtroppo la Spagna ha chiuso più tardi rispetto all’Italia, circa una decina di giorni di ritardo. Oggi purtroppo abbiamo sfondato la soglia di 15mila morti. La luce infondo al tunnel non si vede, ancora non si sa cosa ci aspetta”.
“Noi guardiamo molto all’Italia come allo specchio di quello che può succedere a noi nei prossimi giorni. Credo che si sarebbe potuto fare moltissimo di più qui in Spagna. Le prime 5 società spagnole si sono unite per raccogliere dei fondi da destinare agli ospedali. C’è un forte contributo del settore privato. A Madrid è tutto fermo. Il senso civico spagnolo è molto simile a quello italiano, siamo abbastanza ferrei nel rispettare le regole, però continuo a vedere gente senza mascherine e senza guanti, persone che sottovalutano un po’ la situazione. E’ anche vero che pure qui c’è una carenza di mascherine”.
Sulle misure economiche messe in campo dal governo spagnolo. “Le misure sono molto simili a quelle italiane, stanno un po’ copiando i provvedimenti. E’ stato annunciato un aiuto alle società più in difficoltà con dilazionamento delle tasse, dei pagamenti dell’iva. Da quello che vedo e che sento, c’è grandissima preoccupazione, perchè si tratta di misure palliative, a breve termine. Per i lavoratori qualche aiuto è previsto, nella misura del reddito annuo e di quanto percepivano precedentemente. Comunque al momento si tratta solo di annunci, nessun aiuto concreto”.