Va avanti senza sosta il lavoro del governo, con il ministero degli Esteri in prima linea, per riportare in Italia i connazionali rimasti bloccati oltre confine in piena emergenza coronavirus.
Oltre 70mila sono già rientrati in Patria dall’inizio della pandemia. E’ impossibile sapere con certezza quanti ancora siano costretti a restare nei paesi che li ospitano al momento. La Farnesina, sulla base delle segnalazioni raccolte in rete, stima che siano tra i 5 e i 6mila gli italiani che ancora devono rientrare dall’estero.
“Continuiamo a vivere in una fase di piena emergenza legata al coronavirus, non solo in Italia ma nel mondo intero”, sottolinea il Sen. Ricardo Merlo, Sottosegretario agli Esteri e presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, che spiega: “Proprio perché l’emergenza è mondiale, sono tanti i Paesi che mantengono le proprie frontiere bloccate. Questo rende assai difficile le operazioni di rimpatrio. Ciononostante – prosegue il Sottosegretario Merlo, in trincea fin dall’inizio dell’emergenza – il lavoro della Farnesina va avanti, con la fondamentale collaborazione della nostra rete diplomatico-consolare nel mondo. L’obiettivo è quello di consentire il rientro in Patria a tutti quei connazionali che desiderano farlo”.
“Prosegue dunque l’organizzazione di voli speciali tesi proprio a questo fine, calcolando che circa il 90% degli italiani bloccati fuori sono già rientrati, grazie all’ottimo lavoro dell’Unità di Crisi e della nostra rete consolare nel mondo”, evidenzia l’esponente del governo italiano, che prosegue: “La compagnia Blue Panorama, per esempio, ha attivato per il 6 maggio un volo commerciale da Cancun per Milano Malpensa e Roma Fiumicino. Si lavora, inoltre, per organizzare un nuovo volo da Santo Domingo, Repubblica Dominicana: si tratterebbe del quinto, da un mese circa a questa parte. Lo stesso sta avvenendo in altre zone del mondo. In Argentina, per esempio, da dove la scorsa settimana sono rientrati circa 200 connazionali con volo Alitalia e altrettanti ne rientreranno nei prossimi giorni”.
“Capiamo la frustrazione e il sentimento d’impotenza che provano i nostri connazionali bloccati all’estero – aggiunge il Sottosegretario Merlo -, ma siamo alle prese con un’emergenza mai vista prima e, pur non avendo bacchette magiche, vi assicuro che stiamo facendo l’impossibile per risolvere tutti i casi che ci vengono segnalati e per organizzare voli di rientro ovunque ce ne sia bisogno. Finora sono state centinaia le operazioni di rimpatrio – conclude l’esponente del governo italiano – che hanno interessato 90 Paesi del mondo”.