Matteo Renzi, leader di Italia Viva, intervistato dall’Adnkronos fa il punto sull’emergenza coronavirus, ragiona su cosa ha funzionato, su cosa dovrà funzionare meglio in futuro e, soprattutto, parla di quello ‘slockdown’ (la ripartenza) su cui insiste da giorni. E sulla polemica che riguarda la passeggiata coi bimbi commenta: “Io non ho capito se i bambini possono uscire o no. Io continuo a pensare che fare uscire i bambini è un atto doveroso. Dopodiché, se il presidente del Consiglio dice che non si può fare, non si fa. Ma la discussione è surreale”.
“Questa vicenda non deve oscurare il resto, perché sembra il Covid lo portino i bambini o i runner. Ci stiamo tutti concentrando su questo e non si sta considerando il problema di come dare tute, guanti e mascherine al nostro personale sanitario: il tema non è il runner o i bambini, ma le protezioni di medici e infermieri in prima linea”.
“Noi abbiamo fatto delle proposte e all’inizio ci hanno insultato tutti. Ora i nostri punti sono in campo, sono oggetto di discussione. La risposta non è sempre quella che vogliamo noi, ma alcuni segnali sono positivi”. “Io avrei riaperto il prima possibile, ma si sta andando verso lo screening per tutti, verso il Covid Pass, c’è un Dl liquidità. Su molte cose il governo ha dato risposte. Poi vediamo concretamente”.
“Mi sembra che adesso siamo entrati nella fase della discussione del durante. C’è stato un prima, e io mi domando come in Italia muoia tante gente, ma vedremo cosa è successo. C’è il dopo, che ragionevolmente sarà tra un paio di anni – dice ancora Renzi -. E poi c’è il durante, che non nasce da una sottovalutazione del Covid ma, proprio perché ritengo che il Covid ci sarà per anni, penso sia giusto pensarci. E mi pare che il governo ha messo il tema nell’elenco, in cima alla lista. Considero questo un fatto positivo”.
Secondo Renzi anche il consenso, registrato negli ultimi sondaggi, che si è creato attorno al governo deve essere utilizzato in prospettiva futura: “Sono molto contento che il governo goda di grande consenso in questa fase, accade in tutti i Paesi, dagli Stati Uniti all’Inghilterra, giustamente –sottolinea l’ex premier -. Il governo ha bisogno del supporto di tutti. E’ positivo che ci sia consenso, perché questo aiuta a gestire meglio la fase della ripartenza e tuttavia rimane importante fare subito scelte per il dopo”.
Tra le cose su cui lavorare con più attenzione in chiave ‘ripartenza’, per il leader di Iv c’è il Dl liquidità annunciato dal governo.
“Quello che mi interessa è dare liquidità alle Partite Iva e alle imprese, che devono stare nel Dl liquidità. Gualtieri deve dare il 20%-25% dello scorso anno. Gualtieri è incamminato sulla strada giusta con l’operazione liquidità, questo è molto più dei 600 euro”.
Se le cose su cui concentrarsi per uscire dall’emergenza coronavirus non mancano, questo non vuol dire che tutto sia andato alla perfezione sino ad oggi. Oltre alla polemica sull’ “ora d’aria” per i bambini, altra nota dolente è il blocco del sito Inps per le domande sui 600 euro.
“La gestione della vicenda è tutta da verificare, ascolteremo le considerazioni dell’Inps e vedremo – sottolinea il leader di Iv -. L’errore dell’Inps è evidente, l’annuncio è diventato il via a un gara a chi fa più veloce, l’accesso notturno nasce da una dichiarazione di Tridico, il problema non è l’hacker ma il crash del sistema. Si è gestita male la comunicazione”.
Renzi poi allarga il discorso: “Vediamo tante incongruenze, alla Consob, all’Inps, al Dap, alla Consip, tanti che stanno fallendo di fronte a tante prove importanti. Ora è naturale evitare frizioni, non siamo in tempo di pace, occorre anche dare un segno di unità. In tempo di pace avremmo portato tutto in Parlamento e richiesto le dimissioni al Dap, alla Consob, all’Inps, alla Consip e di tutti quelli che hanno fallito alla prova dell’emergenza. Ma non essendo in questa situazione non possiamo che chiedere al governo di vigilare e rimarcare le battaglie di civiltà”.
Nell’emergenza, però, resta per il nostro Paese il punto di riferimento dell’Europa: “L’Ue sta facendo molto, moltissimo, la retorica anti Ue di questi giorni non ha senso. I coronabond saranno la ciliegina, ma chi dà la colpa all’Ue cerca alibi. L’Ue sta facendo una grandissimo lavoro, con buona pace dei nazionalisti all’amatriciana che inseguono chi, come Orban, prende i soldi europei e poi costruisce un muro”.