Nel giorno della Santa Pasqua Francesco Patamia, Vice Presidente del Movimento delle Libertà, ha rivolto un augurio speciale a tutti gli italiani all’estero che non sono riusciti a ricongiungersi alle loro famiglie e ai connazionali che hanno vissuto questa festività nel microcosmo della propria abitazione, lontano dai propri affetti.
La simbologia della Santa Pasqua, così strettamente connessa all’idea di rinascita, sembra proiettare le nostre vite al dopo CO-VID19. Certamente una riflessione sulle conseguenze economico-politiche della crisi è d’obbligo, ma lo è ancor di più una valutazione sugli strumenti per ripartire.
Urge chiedersi se l’accordo raggiunto dall’Eurogruppo lo scorso 9 aprile al quale seguirà l’incontro dei capi di stato e di governo del 16 aprile sia sufficiente a far ripartire l’Italia,
La visione del Vice Presidente è chiara: “I prestiti del MES agli Stati Membri – dice Patamia – sono sostanzialmente una trappola e nei fatti non particolarmente di aiuto per la nostra economia. Il Mes senza condizioni non esiste. Si dovrebbe eliminare il riferimento, contenuto nell’art. 136 TFUE alle “strict conditionality” per i meccanismi di stabilità e abrogare parte del Regolamento europeo 472/2013”.
“Se è vero che si è deciso che l’unico requisito di accesso al credito è l’utilizzo delle risorse per finanziare i costi direttamente o indirettamente relativi alla Sanità dovuti al Covid-19 è altrettanto vero che l’accordo non esenta gli Stati dal rispetto delle norme del Trattato Mes e che, anzi, dopo l’emergenza Covid-19, li obbliga a rafforzare i fondamentali economici e finanziari. In poche parole, la Troika arriva appena termina la crisi sanitaria. Anche il cd. Sure, il sostegno alla cassa integrazione nazionale fino a 100 miliardi di euro proposto dalla Commissione europea, è un grande bluff. Per due ragioni. È ad adesione volontaria e viene avviato soltanto dopo che tutti gli Stati dell’Unione europea hanno aderito. È un prestito, quindi debito pubblico aggiuntivo, da ripagare”.
“In realtà nemmeno il programma di garanzie alle imprese alimentato dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) è una misura soddisfacente. Le garanzie messe a disposizione dalla Bei rientrano nella funzione ordinaria della banca dell’Ue di sostegno al settore privato. Presentare il programma della Bei come una conquista, è falso e fuorviante. Gli aiuti si sarebbero attivate anche senza l’accordo per ricorrere al Mes. L’elefante ha partorito un topolino!”.
Francesco Patamia non ha dubbi: “Da ‘tecnico di numeri’ e imprenditore con anni di esperienza, ritengo che l’Unione sia, purtroppo, ad un bivio: la crisi sanitaria provocata dalla pandemia influenzale così come il rischio di depressione economica stanno mettendo gli Stati Membri di fronte alla scelta se proseguire o meno l’integrazione con scelte radicali o meno. Bisogna rideterminare le basi dell’Unione europea: il tempo di un’unione politica è ora o mai più!”.