Francesco Patamia, Vice Presidente Vicario del Movimento delle Libertà, intervistato dalla nostra redazione
Vice presidente Patamia, cosa ne pensa della situazione attuale in Italia e in Europa?
Il CO-VID19 sta mettendo a dura prova i nostri connazionali che stanno facendo esperienza del senso del limite, dello spazio e del tempo. Un tempo che non passa, confinati in uno spazio che è sempre lo stesso, cittadini del mondo a cui l’Europa ha chiuso le porte per motivi di sanità pubblica.
Eppure gli italiani sono un popolo che non si dà per vinto, un popolo che ha fatto della solidarietà e del senso di appartenenza il proprio baluardo. Ci si aiuta e ci si sostiene psicologicamente. Ecco che, ogni giorno, alle 18 assistiamo alla bellezza della musica che risuona dai balconi e riempie il silenzio assordante delle case degli italiani.
Alla luce della sua decennale esperienza imprenditoriale, qual è il giudizio sulla gestione dell’emergenza da parte dell’Europa?
Questi giorni “forzatamente” rallentati ci portano a riflettere su questa Europa e sul senso di un’Unione in cui circolano liberamente persone, merci, capitali e servizi ma che non sa dare una risposta univoca ad un’emergenza dai connotati globali. Secondo me, è importante che l’Unione Europea indirizzi agli Stati Membri delle linee guide per l’armonizzazione dei dati in modo da capire la mole dell’emergenza. Ritengo altresì necessario agire politicamente per spingere tutti gli Stati Membri ad un’azione comune. È impensabile che ogni Stato Membro stia andando in una direzione diversa, la Germania mettendo in atto controlli unilaterali alle frontiere, la Francia sospendendo l’accordo di Schengen.
Ricordo infatti a me stesso che sono gli stessi paesi che, sottovalutando l’allarme dell’Italia, fino a pochi giorni fa, non erano disposti a inviare nemmeno le mascherine in un mercato unico.
Penso che sia il caso di riprendere in mano il progetto Spinelli che, nel 1984, che si proponeva di riformare i Trattati Europei con la previsione di competenze dirette da parte dell’allora Comunità Europea per la gestione delle pandemie. Abbandoniamo l’idea e l’illusione che un coordinamento tra Stati Membri sia sufficiente. Come ha dichiarato la Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, l’Italia è in Europa e l’Europa soffre con l’Italia. Viva l’Italia, andrà tutto bene.