“Come MAIE Europa raccogliamo la denuncia fatta da Confindustria Bulgaria, Confindustria Romania e dalla Camera di Commercio Italiana in Bulgaria per quanto riguarda l’inserimento dei due Paesi nella blacklist dei Paesi in emergenza Covid. Condividiamo le osservazioni fatte dalle associazioni di imprenditori e industriali, così come le loro preoccupazioni per i risvolti che questa situazione avrà su aziende e imprese, già in difficoltà a causa della pandemia. Sappiamo che il governo, con il ministro Speranza in prima linea, si sta sforzando di fare del proprio meglio per salvaguardare la salute degli italiani e per evitare che l’Italia possa essere investita da una seconda ondata di contagi; tuttavia non comprendiamo fino in fondo i criteri con i quali vengono scelti i Paesi da inserire in blacklist”. Lo dichiara in una nota il Segretario del MAIE Europa, Francesco Patamia.
“Bulgaria e Romania – sottolinea l’esponente del MAIE – hanno numeri legati al coronavirus inferiori a quelli di Spagna e Francia, per esempio, eppure sono gli unici due Paesi Ue che fanno parte del cosiddetto gruppo C e dunque penalizzati dall’obbligo di quarantena fiduciaria al rientro”.
“Come MAIE Europa – prosegue Patamia – ringraziamo dunque Speranza e il governo per l’impegno costante nella lotta al Covid19, ma allo stesso tempo vogliamo capire meglio i perché di certe decisioni e se, trascorso il tempo imposto dall’ordinanza, sarà possibile evitare la quarantena a chi rientra, magari predisponendo gli opportuni test rapidi per i viaggiatori in arrivo: ce lo chiedono i tantissimi imprenditori italiani che vivono e lavorano in Romania e in Bulgaria. Per questo il MAIE Europa – conclude il Segretario – attraverso i propri canali istituzionali, punterà a chiarire ogni dubbio e se necessario presenterà un’interrogazione parlamentare rivolta proprio al ministro Speranza a cui chiederemo quale sia la logica di certe misure”.