Gianluigi Paragone, senatore del Gruppo Misto, è intervenuto su Radio Cusano Campus e sull’emergenza Coronavirus ha detto: “Temo che anche il modo con cui ci stanno facendo la vivere la quarantena è un masticare la compressione dei diritti. Mi va bene quando mi ordinano di stare a casa per non creare il male a qualcuno, però chi me lo ordina sa che sta avendo la mia libertà nelle sue mani e quando me la dovrà ridare è come un elastico, non puoi tirare e poi rilasciare gradualmente. Più tiri l’elastico, prolungando lo stop, più nel momento in cui lo rilasci dovrai regalare una forza che io dentro ho già generato. Noi stiamo creando uno stress al Paese, questo è evidente. C’è un pezzo d’Italia che sta subendo questo virus in maniera più drammatica di altri. Questa popolazione, che non solo viene ferita sul piano personale, viene anche imprigionata nell’essere una forza economica del Paese. Perdi i familiari, perdi i soldi, se mi impedisci di andare a lavorare tu Stato mi devi riconoscere una libertà come l’elastico che hai tirato”.
Sulla commissione anti fake news. “A me non piace minimamente che ci sia una commissione che nasce in seno a Palazzo Chigi. Non riconosco a nessuno la dignità di nuovo censore. Non ho bisogno di qualcuno che mi dia il semaforo rosso, verde, arancione sulle notizie. Se anche qualcuno volesse credere che gli asini volano, abbiamo abbastanza anticorpi. Lo dico anche a Burioni che ha chiesto l’oscuramento del sito di Byoblu. Gli italiani non hanno l’anello al naso. C’è il solito linguaggio di chi sa ma non vuole trasmettere il proprio sapere, vuole solo soggiogare qualcuno. Questa commissione sulle fake news comincia con il Coronavirus e non si sa dove si va a finire”.
Sui prestiti alle imprese. “Il tema non è il governo, il tema è a chi stai chiedendo i soldi. Quando sento dire che dobbiamo costruire l’Europa politica, alla fine dopo 20 anni siamo fermi alla situazione di prima. Non c’è un’Europa politica, ma neanche monetaria, perchè ci sono i trattati ma non c’è una politica monetaria. Questa avrebbe dovuto essere la prova di maturità dell’UE. Questo virus nella globalizzazione è della globalizzazione. Quando noi capiremo questo virus capiremo perchè la gente si sta ritraendo rispetto all’Europa, che è stata costruita con una membrana sottilissima e quando hai paura tu hai bisogno di un mantello che ti avvolga. Questo vuol dire che torneremo ai confini, perchè la globalizzazione non ha funzionato”.