Il giudice del tribunale penale di Roma Valerio De Gioia è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sulle misure restrittive imposte dal governo. “I provvedimenti sacrosanti del governo presentano aspetti di equivocità che andrebbero chiariti. Il problema della passeggiata, o di fare la corsetta. La regola è non uscire di casa, se non per necessità. Poi si può portare a spasso il cane, andare fare la spesa, andare a correre. Quello che è vietato è approfittare delle deroghe per eludere la prescrizione del governo. Ad esempio andare a fare la spesa più volte al giorno. Se uno utilizza queste come scuse per uscire più volte durante il giorno rischia di incorrere in sanzioni penali. Ogni violazione delle prescrizioni porta a procedimenti penali”.
Sulla gogna social verso chi non rispetta i divieti. “Tendenzialmente c’è una tutela dell’immagine, ma se una persona è in un luogo pubblico si espone al rischio di essere fotografata. Diverso è postare quell’immagine sui social con commenti lesivi della persona fotografata, qui si rischia di incorrere nel reato di diffamazione”.
Sui reati legati alla violenza domestica. “Abbiamo dei segnali che fanno presagire una situazione drammatica. La mia sezione è specializzata sui reati di violenza di genere e domestica. Abbiamo delle prime indicazioni su un aumento di questo tipo di reati. Delle condizioni di convivenza forzata, nelle ipotesi di famiglie che vedono dinamiche malate, non può escludersi un incremento di queste patologie di reato. Il problema è che la limitata libertà di movimento rende più complicato presentare denuncia e quindi credo che molte emergeranno alla fine di questo periodo. Reati come rapine e spaccio sono in diminuzione, sono in drammatico aumento però i reati informatici, come truffe online e sostituzione di persona”.