La parola chiave è “mitigation”, la usa spesso il virologo Fauci, massimo esperto americano, e fa parte della seconda parte della strategia contro il virus. Dopo aver chiuso l’America a casa (più un suggerimento che un obbligo), si inizierà a riaprire e partirà la fase della nuova normalità, in cui si useranno le mascherine. In assenza, possono andare bene anche sciarpe o bandane. Lo ha confermato anche il sindaco di New York De Blasio, seguendo appunto le direttive di Fauci.
L’obiettivo della mascherina è quello di diminuire le possibilità di trasmettere il virus, soprattutto se siete malati e non lo sapete. Inutile dire che l’ideale sarebbe la mascherina FFP2 o FFP3, o I95. Il punto è che scarseggiano, e quelle che ci sono servono al personale medico, in prima linea. La sciarpa va benissimo, perché bisogna scendere a patti con la realtà.
La fase 2 è interessante, perché se fallisce si torna alla fase 1. Come quei videogiochi in cui, caduto nel fosso, ricominci dal punto di partenza. E nella fase 2 bisognerà usare le mascherine (la vera arma per i contagiati asintomatici), limitare i contatti ed evitare grandi assembramenti. Ma ci vorranno anche test rapidi, diffusi, disponibili che servano ad individuare i malati, tracciarne i contatti, mettere in quarantena. E se scoppia un focolaio, isolarlo.
Nella fase 2 si misurerà anche la capacità organizzativa e tecnologica dei singoli stati, che si rischiano figuracce. Come ha ripetuto Fauci, si dovranno avere dei protocolli d’azione che impediscano il moltiplicarsi dei casi. Perché – ha ragionato il virologo – se fino ad ora abbiamo inseguito il virus, è arrivato il momento di anticiparlo.
Nella fase 2 “non si starà a casa”, ma si starà attenti. E non si può fallire, perché la crisi è già costata caro.
Fauci ha detto alla CNN altre due cose interessanti. La prima è che rimane ancora in piedi l’ipotesi che con l’estate il virus si mitighi da solo, come accade con molti virus. Non ci sono evidenze per escluderlo né per confermarlo, ma dobbiamo agire pensando allo scenario peggiore (e pregare per il migliore).
La seconda è che in un modo o nell’altro tutte le sperimentazioni che si stanno facendo prima o poi porteranno dei risultati anche nella cura del virus, quindi si salveranno più vite umane. Ed è la notizia principale, soprattutto ora che New York e l’America entrano nelle due settimane peggiori e si è ordinata una grande quantità di sacche per contenere i cadaveri.