Le misure per arginare il contagio da Coronavirus sono prorogate dal 4 fino al 13 aprile. Lo prevede il testo finale del dpcm che il premier Giuseppe Conte ha firmato questa sera.
Vengono confermate le limitazioni agli spostamenti, la chiusura delle attivita’ non essenziali, nonche’ dei luoghi di cultura, cinema e ristoranti.
Quest’ultimo decreto è ancora più severo dei precedenti. Infatti, la novità è la sospensione non solo di tutti gli eventi sportivi e le gare, ma anche delle sedute di allenamento degli atleti, che possono continuare pero’ ad allenarsi individualmente.
Il testo recita: “Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Sono sospese altresi’ le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, all’interno degli impianti sportivi di ogni tipo”.
Il capo del governo ha inoltre ribadito che non è stata decisa alcuna autorizzazione alla passeggiata con i figli. “Abbiamo solo detto”, ha specificato in riferimento alla polemica nata dopo una circolare del Viminale nelle scorse ore, “che quando un genitore va a fare la spesa si può consentire anche l’accompagno di un bambino. Ma non deve essere l’occasione di andare a spasso e avere un allentamento delle misure restrittive”.
Conte si è poi rivolto alle opposizioni in merito alle misure per fronteggiare le conseguenze economiche del Covid-19. “Dobbiamo lanciare delle proposte sostenibili, praticabili. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità”, ha affermato il premier ospite di “Accordi & Disaccordi”, sul Nove.
Il premier ripercorre in tv “il passaggio molto drammatico” del Cdm tenuto nella sede della protezione civile in cui si decise la zona rossa negli undici comuni del Lodigiano. Si commuove visibilmente, il presidente del Consiglio, quando ricorda il momento in cui si è preso consapevolezza del numero dei decessi, quando “abbiamo toccato con mano una ferita che si sarebbe aperta sempre più”.
Riaprire tutto, come chiede per esempio il Senatore Matteo Renzi? Non se ne parla nemmeno. Almeno fino a quando l’emergenza non sarà passata. Spiega Conte: “Io ho la responsabilità di affidarmi al confronto costante coi nostri tecnici e i nostri scienziati. Sono i nostri compagni di viaggio. Noi già ci stiamo predisponendo per lavorare in questa prospettiva per non farci trovare impreparati”, ma “è evidente che quando avremo una prospettiva positiva inizieremo un allentamento delle misure”. Non prima. “Fino alla ripresa vera e propria”.