“Giungono notizie dall’Inps che i pagamenti delle pensioni all’estero non dovrebbero subire ritardi nonostante il fatto che una buona parte dei dipendenti dell’Istituto, sia a livello centrale che periferico, stia lavorando da casa – con il metodo del cosiddetto “smartworking” – a causa dell’emergenza coronavirus. Pur tuttavia mi è stato segnalato che a causa dei possibili disservizi postali in tutto il mondo, coloro i quali hanno scelto di riscuotere il rateo pensionistico tramite assegno postale (e che rappresentano poco meno del 10% dei pensionati all’estero) potrebbero avere problemi nella riscossione della pensione a seconda ovviamente della funzionalità del sistema postale del Paese ove risiedono. Mi attiverò per monitorare la situazione”. Lo dichiara in una nota l’On. Angela Schirò, deputata Pd eletta nella ripartizione estera Europa.
“Nell’anno 2019 le pensioni dell’Inps pagate all’estero sono state 331.220, in calo del 12% rispetto al 2015 e per un totale di € 1.251.822.665. Ricordo che per il pagamento delle pensioni all’estero, l’INPS si avvale di una banca che viene individuata a seguito dello svolgimento di una gara ad evidenza comunitaria, nel rispetto della normativa italiana ed europea in materia di appalti pubblici. Dal 1° febbraio 2012, il servizio di pagamento è affidato a Citibank N.A”.
“L’Inps informa che il pensionato residente all’estero può chiedere il pagamento:
- nel Paese estero di residenza, con accredito su conto corrente bancario o allo sportello; – in un Paese estero diverso da quello di residenza, tramite accredito su conto corrente bancario;
- in Italia, con accredito su conto corrente bancario o allo sportello tramite delegato. In alcuni casi l’INPS può autorizzare la banca all’emissione e spedizione di un assegno di deposito non trasferibile.
Il pagamento attraverso la spedizione di assegno risulta comunque in via di eliminazione. I pagamenti, attualmente, sono eseguiti per la maggior parte con cadenza mensile. Fanno eccezione le pensioni di modico importo, che vengono pagate annualmente o semestralmente.
“Il pensionato all’estero – conclude la deputata Pd – può aprire un conto corrente presso qualunque banca nel proprio paese di residenza e comunicarne i dati alla sede INPS che gestisce la sua pensione e alla banca che gestisce i pagamenti, al fine di avere l’accredito diretto delle proprie mensilità. Se viene richiesto di effettuare il pagamento in un paese facente parte dell’Unione europea, devono essere resi noti i codici IBAN e BIC del conto corrente. Per i pagamenti da effettuarsi al di fuori dell’ambito UE, devono essere comunicate le coordinate bancarie complete in uso nel Paese interessato. Il pensionato può riscuotere la pensione in contanti allo sportello presso i partner locali della banca che gestisce i pagamenti. Nella maggior parte dei Paesi, il pagamento viene localizzato presso agenzie Western Union”.