“Le disposizioni adottate sul piano della mobilità internazionale per prevenire e frenare i rischi di contagio hanno determinato situazioni di grave disagio per i nostri connazionali residenti all’estero, che perdurano nonostante la positiva evoluzione della pandemia e l’attenuazione delle iniziali regole di distanziamento sociale. Mentre in Italia le relazioni affettive e familiari sono state ricondotte ad una progressiva e cauta normalità, la stessa cosa, purtroppo, non è avvenuta per gli italiani che vivono all’estero, che non sono meno cittadini italiani degli altri. In più, in queste ultime settimane si sta giustamente insistendo sull’esigenza di riattivare le attività turistiche per il peso che esse hanno sull’economia nazionale, una cui quota consistente è rappresentata dal “turismo di ritorno”, animato dai connazionali all’estero e dagli italodiscendenti”. Lo dichiara in una nota l’On. Francesca La Marca, deputata Pd eletta nel Nord e Centro America e residente proprio in Canada.
“Passi in avanti, sul piano della mobilità internazionale, sono stati fatti con l’adozione della “lista verde” dei Paesi dai quali si può arrivare, sottoponendosi all’arrivo a quarantena, una lista che include il Canada, ma esclude realtà per noi molto importanti come gli Stati Uniti.
Poiché l’evoluzione della situazione sanitaria in Canada non si discosta molto da quella che si registra in Italia e, tuttavia, l’obbligo di quarantena spesso vanifica il tempo utilizzabile dai connazionali per le visite in famiglia o per brevi vacanze, ho chiesto ai Ministri della salute Speranza e degli esteri Di Maio di adoperarsi per prevedere forme di verifica e di prevenzione sanitaria meno rigide della quarantena. Magari prevendo una attestazione di non positività all’atto dell’arrivo e un controllo allo sbarco tramite tampone o esame sierologico o altra modalità suggerita dagli esperti”.
“La salute – sottolinea La Marca avviandosi alla conclusione – è un bene primario che va salvaguardato con la responsabilità e il contributo di tutti, ma essa ha tanto più valore quanto più se si lega alla possibilità di coltivare le relazioni affettive e familiari e soddisfare gli interessi di propria pertinenza. Mi auguro che si possa compiere un altro passo avanti in questo senso e che la normalità non resti un orizzonte ancora lontano per gli italiani iscritti all’AIRE”.