Giuseppe Mele, presidente della Simpe (Società italiana medici pediatri), è intervenuto su Radio Cusano Campus e sul rischio Coronavirus per bambini ha detto: “Il Coronavirus è per l’85% una sintomatologia e aggressività normale, poi c’è un 10% che normalmente ha una sintomatologia piuttosto importante. La mortalità si riduce drasticamente man mano che si riduce l’età delle persone, fino ad avere uno 0,1-0,2% in età pediatrica. Probabilmente la fascia dai 16 in giù è un po’ più protetta da questo punto di vista, il virus non è particolarmente virulento, non aggressivo come il virus dell’influenza”.
Sulla gestione dell’emergenza. “Non ci sono delle terapie specifiche perché il vaccino ancora non c’è, quindi l’unica terapia possibile è l’isolamento, più si isola il portatore del virus più si riduce la circolazione del virus stesso”.
“E’ possibile che ci sia stato un passaggio del virus sul nostro territorio prima della dichiarazione dell’emergenza da parte della Cina. I sintomi sono simili a quelli influenzali. E’ probabile che effettivamente il virus sia stato in alcune località e poi abbia avuto un’esplosione. Nel momento in cui vai a cercarlo è chiaro che aumentino le statistiche. Con le campagne no vax c’è stata una riduzione dei vaccini. Qualche anno fa noi vaccinavamo tantissimi bambini, soprattutto quelli che vanno incontro a infezioni respiratorie ricorrenti. In questi anni si è ridotta questa attenzione. Questo sta determinando la circolazione di virus influenzali e para influenzali”.
Sull’approccio dei genitori al Coronavirus. “E’ evidente che anche i media abbiano fatto inizialmente un allarmismo che ha determinato un’ansietà nelle persone. Ovviamente sta a noi gestire in maniera razionale la situazione, attraverso una metodologia e un’organizzazione che stiamo mettendo in atto. In questo modo si riescono a ridurre le giustificate ansietà e preoccupazioni”.