“Cari connazionali, i sottoscritti, membri del Comites (Circoscrizione Consolare di Panama, Repubblica Dominicana, Haití, Antigua & Barbuda, St. Kitts & Nevis) residenti in Rep. Dominicana, desiderano fare chiarezza in merito al dibattito che ruota intorno alla questione dei turisti italiani rimasti bloccati a causa della chiusura delle frontiere in loco, dovuta all’emergenza Coronavirus”. E’ quanto si legge in un comunicato firmato dai consiglieri del Comites Paolo Dussich (presidente) Flavio Bellinato (segretario) Renzo Seravalle, Angelo Viro, Maria Rigamonti.
“La Farnesina – prosegue la nota – sta portando avanti un lavoro senza sosta per poter rimpatriare migliaia di connazionali rimasti all’estero (non solo in Repubblica Dominicana), adulti responsabili che hanno deciso di andare in vacanza (alcuni per poche settimane, altri durante più mesi) nonostante il Ministero degli Esteri avesse avvertito attraverso tutti i propri canali che, vista la situazione, era meglio non spostarsi ed era evidente da tempo che le possibilità di epidemia in loco e le conseguenti restrizioni fossero ampiamente prevedibili.
Con l’emergenza coronavirus ormai mondiale e con le frontiere bloccate, si stanno cercando accordi a livello diplomatico, Paese per Paese, per consentire il rimpatrio dei nostri connazionali. È un lavoro che va avanti 24 ore su 24, in continuo divenire.
L’Italia tutta (Istituzioni e cittadini) sta affrontando un momento critico dal punto di vista sociale, sanitario ed economico e necessita di buon senso ed uno sforzo comune, affinché la situazione non diventi ingestibile.
Nel caso particolare della Repubblica Dominicana, l’Ambasciatore d’Italia Andrea Canepari, in coordinamento con il MAECI e grazie alle tante segnalazioni arrivategli anche attraverso la collaborazione di questo Comites con i suoi consiglieri, è riuscito a organizzare un primo volo di rientro (in modalitá “ferry”).
È opportuno ribadire ancora una volta che il prezzo del biglietto lo decide la compagnia aerea, non il governo, né tanto meno la Farnesina, il Comites o l’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo.
É anche importante ricordare che una compagnia terza non può farsi carico di voli di rientro giá comprati attraverso altre compagnie aeree attualmente impossibilitate a viaggiare.
Ricordiamo, inoltre, che si tratta di voli commerciali e che tali aerei non viaggiano in perdita, considerando anche che il volo è arrivato vuoto dall’Italia, senza passeggeri, ed in una situazione di straordinaria emergenza.
La nostra sede diplomatica ha lavorato alacremente fino a tarda giornata in tutti questi giorni, e lo sta facendo ancora adesso, non solo per far fronte all’emergenza Coronavirus, ma anche per portare avanti la normale amministrazione e offrire servizi consolari ai connazionali che ne avessero bisogno.
Ci tenevamo a fare chiarezza come rappresentanti istituzionali della comunità italiana residente nella RD. Certe volte, e soprattutto in casi particolari come questo, le polemiche non sono solamente inutili, ma anche inopportune con lo stato di emergenza che sta vivendo il mondo intero. Dobbiamo rimanere uniti e fare tutti uno sforzo comune per superare questo difficile momento.
Il secondo volo è stato confermato, anche se purtroppo crediamo non sarà sufficiente. Consigliamo a tutti gli altri connazionali che non riusciranno a partire per mancanza di posti, di valutare anche altre opzioni che, ancora per poco tempo, saranno disponibili (ad esempio, tramite Air France, Condor ed altre linee) prima che il Governo dominicano blocchi definitivamente anche questi voli charter che sono aperti solo per turisti da rimpatriare a fine umanitario”.
“Il Comites – conclude la nota – resta a disposizione dei connazionali per qualsiasi cosa, anche in questo periodo di quarantena”.