In lockdown da due settimane, sempre più italiani stanno iniziando a sperimentare gli effetti dello stress di vivere in cattività. Gli inglesi lo chiamano “cabin fever”, ovvero quel senso di irritabilità e irrequietezza claustrofobica vissuta quando un individuo, o un gruppo di persone, si ritrova isolato e confinato in uno spazio ristretto per un lungo periodo di tempo.
In questi giorni abbiamo visto chi si sfoga con la cucina, chi impara a fare il pane, chi ha iniziato un nuovo corso e chi invece si sta dando allo yoga e alla meditazione. Ma c’è anche chi ha deciso di darsi all’online dating per ritrovare, almeno virtualmente, la libertà di conoscere e flirtare con persone nuove.
Boom di “online cheaters” dall’inizio dell’emergenza Covid19
Da quando è iniziato l’isolamento obbligatorio in tutta Italia lo scorso 11 marzo, il sito di incontri extraconiugali Gleeden, la più grande community di infedeli d’Europa con oltre 6.6 milioni di iscritti, ha visto le proprie iscrizioni triplicarsi e il traffico giornaliero sul sito aumentare del +300%.
In particolare nelle “zone rosse”, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, in quarantena già dello scorso 4 marzo: un aumento repentino del numero di iscrizioni era già stato monitorato all’inizio del mese, ma è stato nelle ultime due settimane che il sito ha visto le proprie iscrizioni aumentare del +150%, tre volte di più rispetto al mese precedente. Il motivo più plausibile? L’isolamento forzato con mariti e mogli, che porta gli italiani a sfogarsi online sull’app di dating più discreta sul mercato.
Conversazioni due volte più lunghe, tempo medio sul sito di oltre 3 ore al giorno (rispetto alle 2 ore registrate mediamente in Italia), aumento del numero di upload di foto personali negli album privati e di utenti che hanno aggiornato il loro profilo, sono solo alcuni dei cambiamenti più significativi che il team di Gleeden sta registrando nelle ultime due settimane. Ma anche il passaggio delle connessioni dal sito in versione desktop all’app per smartphone, che garantisce agli utenti un livello in più di discrezione adesso che sono costretti a dividere 24 ore su 24 lo spazio con il/la partner.
La privacy come bene di lusso: la convivenza forzata non aiuta le coppie
Una delle conseguenze più dure dell’isolamento che gli italiani stanno sperimentando in questi giorni è sicuramente la perdita della libertà: confinati in casa, senza la possibilità di uscire e forzati a mantenere una distanza di sicurezza che non facilita lo scambio e la comunicazione, anche quando si trovano con altre persone, gli italiani stanno trovando nel mondo delle conoscenze virtuali l’unica valvola di sfogo consentita alla socialità. Ma anche la privacy sta diventando un bene di lusso, soprattutto se si è in quarantena con la famiglia.
«Se prima si usavano le app di dating principalmente per trovare l’avventura di una sera, adesso le persone si rivolgono a queste piattaforme per sfogare quel bisogno di conoscenza che è venuto a mancare nella vita di tutti i giorni – spiega Sybil Shiddell, Country Manager Italia di Gleeden, che cerca di dare una spiegazione al fenomeno. – Gleeden sta diventando una delle piattaforme preferite perché offre un livello di discrezione e privacy che le altre app non offrono. Soprattutto se chi lo utilizza vive in casa con il/la partner».
La convivenza forzata, infatti, non aiuta certamente la coppia, come dimostra il boom di separazioni registrato in Cina dopo 2 mesi di quarantena obbligatoria. L’Italia invece, dove l’infedeltà è sempre stata la strada più praticata, non sembra fare eccezione nemmeno in questa situazione: sono sempre di più le persone sposate che trovano oggi sfogo in un flirt online, visto che quelli di persona non sono più possibili.
«L’emergenza Covid19 sta chiedendo un enorme tributo psicologico alle persone, continua Shiddell. – Ma se chi vive da solo, da una parte, sembra il più penalizzato, dall’altra, le vere vittime dello stress sono tutti coloro che si sono ritrovati improvvisamente a passare 24 ore su 24 con il/la partner e il/la coniuge, senza poter più contare su quella distanza fisica ed emotiva che la vita di tutti i giorni era solita garantire. Gleeden risponde a quell’esigenza di socializzare, di flirtare, di fare nuove conoscenze non condivise con il partner ufficiale, che prima facevamo quotidianamente senza nemmeno rendercene conto e che il lockdown ci ha improvvisamente tolto. L’online dating sta diventando un servizio di pubblica utilità!»