Il presidente argentino Alberto Fernandez si e’ dichiarato a favore della scarcerazione dei detenuti per delitti minori come misura di prevenzione e contenimento della pandemia del nuovo coronavirus.
“Le carceri sono un luogo di concentrazione umana ad alto rischio, dove il contagio si puo’ propagare con molta facilità”, ha dichiarato il presidente.
Fernandez ha ricordato che una misura analoga e’ stata gia’ adottata dal governo cileno di Sebastian Pinera e che la Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) “raccomanda gli arresti domiciliari o l’uso di braccialetti elettronici come misure alternative di detenzione” a fronte dell’emergenza sanitaria.
“Non e’ una questione solo nazionale, e’ una problematica che si presenta nel mondo intero”, ha aggiunto.
La presa di posizione del presidente Fernandez si inserisce nel quadro di una crescente polemica che attraversa l’opinione pubblica Argentina, scaturita a partire dalla scarcerazione di circa 2000 detenuti decretata ieri da un giudice di cassazione della provincia di Buenos Aires.
A questo episodio, che ha suscitato la condanna dei familiari di numerose vittime di abuso, si aggiungono le indiscrezioni rilanciate dalla stampa relative a un piano integrale del governo per ridurre del 15 per cento la popolazione carceraria della provincia, circa 6000 detenuti su un totale di 40 mila.
Il presunto piano del governo ha gia’ suscitato critiche da parte dell’opposizione, che denuncia come in questo modo “si esponga la popolazione al rischio di una pandemia di delitti”, come ha affermato l’ex ministro della Sicurezza, Patricia Bullrich.