Davide Faraone, capogruppo di Italia viva al Senato, è intervenuto ai microfoni di Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus.
Sulle mascherine. “Pur apprezzando molto il lavoro di Angelo Borrelli, ritengo che bisognerebbe utilizzare la conferenza stampa delle 18 soprattutto per aggiornarci rispetto ai provvedimenti che dobbiamo fare e che effetto hanno – ha affermato Faraone -. Noi è da giorni che chiediamo le mascherine e le protezioni individuali per i medici, perchè se poi accade che tra tutti i contagiati il 10% fa parte del personale medico-infermieristico, ci rendiamo conto che quelli che stiamo mandando al fronte li mandiamo molto spesso senza armi o con le armi spuntate. Per questo vogliamo sapere per quale ragione le mascherine ancora non arrivano negli ospedali. Vogliamo sapere per quale ragione le aziende che si stanno convertendo in Italia e che vogliono realizzare mascherine, anzichè vestiti, hanno tempi così lunghi”.
Sull’operatività del Parlamento. “Quando diciamo ad alcune categorie di lavoratori di stare in strada, negli ospedali, nei supermercati, poi non possiamo dire che invece i parlamentari stanno a casa. Dobbiamo lavorare, ovviamente con tutte le protezioni del caso, perchè non dobbiamo diventare ulteriori pazienti e affollare gli ospedali, nè diventare veicolo di contagio”.
Sul decreto Cura Italia. “Questo decreto va in parlamento e può essere modificato, noi daremo il nostro contributo perchè riteniamo che ci siano tante cose che vanno modificate. Tuttavia pensiamo che si tratti di un provvedimento positivo perchè dà delle risposte concrete soprattutto ad alcune categorie. Bisogna fare di più per i lavoratori autonomi e i professionisti, i 600 euro sono effettivamente pochi. In più c’è tutto il tema dei professionisti che non fanno riferimento all’Inps, ma hanno casse proprie. Abbiamo bisogno di molte più risorse, quindi serve il supporto dell’Europa che finalmente si sta svegliando e sta facendo una serie di interventi che potranno sicuramente consentirci di avere più disponibilità economica per fare altre cose”.
Riguardo gli effetti dell’esodo dal nord verso il sud. “L’effetto di questo esodo si vedrà tra qualche giorno, spero che non provochi dei danni. Lì c’è stato un difetto di comunicazione perchè è passata qualche ora di tempo tra l’annuncio delle misure e l’ufficialità. Però molti si sono registrati e sono sottoposti a controlli e quarantena, dunque spero che il problema del contagio sia ridotto. Anche perchè il sistema sanitario del sud non è quello lombardo e quello veneto, se gli stessi numeri dovessero verificarsi al sud saremmo messi male”.