Continua a galoppare il coronavirus in Argentina. Le autorita’ sanitarie locali hanno confermato 13.477 casi di contagio nelle ultime 24 ore, che portano il totale dei casi a 736.609. E’ una catastrofe.
Sempre nelle ultime 24 ore si contano 406 decessi, che portano a 16.519 il totale delle vittime.
Al momento i casi attivi sono 134.233, mentre il livello di occupazione delle unità di terapia intensiva a livello nazionale è pari al 62 per cento.
Epicentro della pandemia è l’Area metropolitana di Buenos Aires (Amba), dove la disponibilita’ di camere con respiratori e’ del 35 per cento.
Il presidente argentino Alberto Fernandez ha decretato la proroga fino all’11 ottobre di alcune misure di isolamento e distanziamento sociale che variano a seconda del quadro di diffusione del virus nelle diverse province.
Non e’ ancora stata annunciata la ripresa dei voli commerciali. Saltata la data del 1 settembre fissata inizialmente dal governo, non e’ ancora stato fornito un nuovo orizzonte per la riapertura delle rotte aeree.
Nonostante la curva in piena ascesa, la necessita’ di riattivare l’economia ha portato le autorita’ argentine ad avviare una progressiva flessibilizzazione delle misure di prevenzione e apertura delle attivita’ non essenziali.
Bar e ristoranti hanno gia’ riaperto al pubblico nella capitale Buenos Aires, mentre la principale restrizione ancora vigente riguarda l’uso del trasporto pubblico, riservato attualmente solo ai lavoratori considerati “essenziali”.
Uniche attivita’ al momento completamente sospese sono quelle ricreative di gruppo (calcio, teatro, concerti) per le quali sono ad ogni modo allo studio protocolli di riapertura.