Aumentano i contagi in Argentina, in particolare negli ultimi giorni. Per questo il governo argentino, ma anche i governi di Buenos Aires e provincia, hanno raggiunto un accordo di principio per frenare il processo di “flessibilizzazione” dell’isolamento sociale nel conglomerato urbano della capitale.
L’ultimo rapporto delle autorita’ sanitarie ha confermato l’esistenza in Argentina di 9.283 casi di contagio con 403 morti. Ma dei 474 nuovi contagiati delle ultime 24 ore, ben 435 (ossia il 92%) sono stati registrati a Buenos Aires e provincia.
Dunque si metterà a punto un piano di contenimento della pandemia da coronavirus nel conglomerato della capitale dove vivono 16 milioni di persone, un terzo della popolazione Argentina.
La decisione è stata presa durante un vertice di tre ore ieri sera fra il presidente Alberto Fernandez, il governatore di Buenos Aires, Horacio Rodriguez Larreta, e quello della provincia, Axel Kicillof.
Al termine dell’incontro, il governatore Kiciloff ha spiegato che “in tutte le parti del mondo, quando aumentano i casi di contagio, si adottano decisioni piu’ restrittive. Quello che e’ importante e’ che non vi sia conflitto fra le giurisdizioni”.
Sia Kiciloff sia Rodriguez Larreta hanno concordato sul fatto che di fronte ad una curva ascendente di contagi, “non vi sono margini” per flessibilizzare la quarantena avviata il 20 marzo e in vigore fino a domenica, a differenza da quanto avviene in altre zone del Paese.
Il nuovo piano sara’ presentato quanto prima, ma gia’ si sa che riguardera’, fra l’altro, un rafforzamento dei controlli sui mezzi di trasporto pubblico ed una maggiore assistenza per i quartieri dove vivono le fasce popolari con meno risorse.