Il Dott. Antonio Magi, Presidente dell’ordine dei medici di Roma, è intervenuto su Radio Cusano Campus per commentare il caso di coronavirus a Roma.
“Qui a Roma abbiamo fatto delle riunioni per preparaci a situazioni come quelle che si stanno verificando. La cosa importante da dire è che parliamo di persone infette che sono venuti a contatto con soggetti dei focolai del nord. Sono casi importati, non ci sono casi di focolai a Roma. Riguardo il poliziotto con coronavirus il soggetto è allo Spallanzani e sono stati attivati tutti i meccanismi per verificare i contatti che ha avuto fra i suoi conoscenti e familiari.”
“Le strutture da campo fuori degli ospedali romani servono per fare il triage, per evitare che le persone infette vengano in contatto con il pronto soccorso e si vada a verificare una situazione simile a quella vista nel nord Italia. Devo dire che i cittadini stanno agendo rispettando le raccomandazioni che abbiamo dato ossia il non recarsi in autonomia presso i pronto soccorso ma chiamare il proprio medico di base che è già allertato sul protocollo da seguire.”
“In questo momento la problematica del coronavirus è legata al fatto che i soggetti colpiti hanno spesso bisogno di una terapia intensiva per essere curati. A Roma abbiamo posti letto e in questa fase non siamo in emergenza e si prosegue con tutte le attività mediche programmate così come accade normalmente.”
“Nel 2017, ultimi dati disponibili certificati, abbiamo avuto un’influenza stagionale con 18 milioni di contagiati e 12.800 decessi. Se fosse stato fatto un monitoraggio di tutti i casi, come si sta facendo ora, si sarebbe fatto allarmismo. Sul coronavirus dobbiamo essere pronti e d accorti ma non ci dobbiamo allarmare. I deceduti sono state tutte persone anziane e/o con patologie gravi pregresse. Questo non significa che i più giovani non possano contrarre il virus ma i morti sono corrispondenti a quelli che ci sono durante le normali influenze stagionali”.