Armi atomiche, biologiche e missili balistici per vincere la ‘guerra psicologica con gli Usa’. A quattro mesi dalla sua morte spunta un testamento agguerrito e battagliero del ‘caro leader’ nordcoreano, Kim Jong-Il, che incita chi prendera’ il suo posto ad andare avanti con lo sviluppo dell’atomica e invita a ‘non abbassare mai la guardia’. Neppure con l’alleata Cina, ‘protettrice della Corea del Nord’, che pero’ ‘storicamente ha causato problemi al nostro paese: tenetelo a mente – dice il caro leader ai posteri – e state attenti’.
Nel suo testamento politico, Kim Jong-Il, che proprio ieri ha ricevuto il riconoscimento postumo di ‘segretario generale eterno’ dal partito dei lavoratori mentre il figlio Kim Jong-un ha raccolto il testimone diventando ‘primo segretario’ del partito, assicura che il ricorso all’atomica e’ l’unica strada per garantire pace e sviluppo alla Corea del Nord. ‘Lo sviluppo permanente e la conservazione di armi nucleari, di missili balistici e di armi biologiche – scrive il ‘caro leader’ secondo quanto pubblicato dal settimanale giapponese Shukan Bunshung – è il solo modo per salvaguardare la pace nella penisola coreana".
E spiega: ‘ponendoci come potenza nucleare legittima, dobbiamo indebolire l’influenza americana nella penisola coreana e lavorare all’alleggerimento delle sanzioni internazionali per preparare le condizioni dello sviluppo economico’.
A venire a conoscenza delle ultime volonta’ del ‘caro leader’ e farle avere alla rivista, secondo il Shukan Bunshung, sarebbe stato un ex responsabile della sicurezza della famiglia Kim, Lee Yun-Keol, ora dirigente del centro di ricerche sudcoreano Nksis che a sua volta lo avrebbe ricevuto "da una persona molto vicina a un alto responsabile nordcoreano’.
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