Il sasso nello stagno lo ha lanciato il sindaco Luigi De Magistris quando, commentando la conquista della Coppa Italia, ha detto: ‘E adesso bisogna vincere lo scudetto’. E gia’, lo scudetto…
Napoli, come certe figure della mitologia, e’ capace perfino di divorare i suoi figli. La Coppa Italia e’ ancora fresca di stampo e, dopo neppure 24 ore, gia’ si pensa a qualcosa di piu’ importante ed intrigante. Perche’ i napoletani, si sa, non smettono mai di sognare. Che notte, questa notte! Sembrava uno scherzo della macchina del tempo, come se si fosse tornati indietro negli anni quando gli scudetti di Maradona o la conquista della Coppa Uefa facevano scendere in strada l’intera citta’, i festeggiamenti si protraevano fino all’alba e la gente faceva il bagno nelle fontane. Stamani, pero’, dopo la sbornia collettiva, la citta’ si e’ svegliata, ha rimesso in ordine le idee e la maggior parte dei tifosi, come Rossella O’Hara in Via col vento, si e’ detta: domani e’ un altro giorno. Vale a dire: domani e’ il giorno dello scudetto.
Tutto questo Aurelio De Laurentiis lo sa bene. Non e’ un caso che il presidente predichi in continuazione la moderazione, la calma, la continenza. Il presidente ha il vantaggio di non essere un napoletano nato a Napoli e non vive neppure in citta’.
Come ricordava spesso Ottavio Bianchi, il tecnico del primo scudetto, e come sa bene anche Walter Mazzarri, per guidare questa squadra e questa societa’, e’ molto meglio se si arriva da fuori.
Certo, il primo trofeo da mettere in bacheca e’ una gioia immensa anche e soprattutto per De Laurentiis, e inoltre gli da’ un grande slancio per andare avanti nei suoi progetti. Le vittorie portano altre vittorie.
Tuttavia la conquista della Coppa Italia, e la partenza presumibile di Ezequiel Lavezzi, mettono De Laurentiis davanti ad un bivio: lui e solo lui sa quale strada imboccare. Il presidente, che fino ad oggi e’ stato molto rigoroso nel tenere a freno gli ingaggi, deve scegliere il futuro della sua societa’: continuare sulla rigida strada del rigore finanziario comporterebbe inevitabilmente che, dopo Lavezzi, altri top-player sensibili al richiamo di faraonici contratti possano lasciare il Napoli. La societa’ sta per arricchirsi di colpo in maniera considerevole: oltre ai circa 30 milioni per la cessione di Lavezzi ne incassera’ altrettanti per i diritti acquisiti con la partecipazione alla Champions League. Come investira’ De Laurentiis questo tesoro? Solo per potenziare la squadra con nuovi innesti, pure indipensabili, o anche per innervare i contratti di alcuni dei piu’ importanti (ed indispensabili) protagonisti di questa esaltante stagione appena conclusa? Nella risposta a questa domanda c’e’ tutto il futuro del Napoli.
E di tutto cio’ gli chiedera’ conto, in un prossimo incontro, anche Walter Mazzarri. L’allenatore ha detto gia’ ieri sera, nell’immediatezza della vittoria, che ha un contratto fino al 2013 e che lo rispettera’. Ma tutti sanno che il tecnico livornese vorrebbe avere un ruolo diverso all’interno della societa’, piu’ vicino a quello di Sir Alex Ferguson: insomma un manager che, prima ancora di accomodarsi in panchina, decida anche gli acquisti e le cessioni. Gli concedera’ questo spazio De Laurentiis? Ecco un’altra domanda alla quale sara’ data molto presto una risposta e che decidera’ buona parte dei destini del Napoli, almeno per la prossima stagione.
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