Su Italia Oggi focus sull’accordo di cooperazione tra Italia e Germania.
“L’interscambio tra Italia e Germania nei primi sei mesi del 2023 è stato pari a 86,5 mld di euro, superando di poco quello dei primi sei mesi del 2022. E tutto, nonostante l’inflazione, l’inasprimento poderoso dei tassi e il conseguente rallentamento dell’economia. Ieri, il ministro degli esteri italiano, Tajani, ha usato un’immagine efficace per descrivere la relazione tra le due economie: ‘L’80% della componentistica di un’auto tedesca è fatto in Italia’, ha detto a Rai Radio anch’io io.
Per questo (e non solo), l’accordo siglato ieri tra Roma e Berlino è una tappa ineludibile del percorso di integrazione europea e, in qualche modo, bilancia il Trattato del Quirinale, firmato a Roma il 26/11/2021 e giunto solo il 31 ottobre scorso alla prima riunione esecutiva. Nel caso del piano d’azione Italia-Germania, però, non si tratta di un vero trattato, formula che impegna le massime istituzioni dei due paesi e sconta tempi di ricevimento più lunghi (quello del Quirinale è entrato in vigore l’1/2 /2023, a distanza di oltre un anno dalla firma)”.
Per il quotidiano economico l’accordo di cooperazione “chiama i governi (e i parlamenti) dei due Paesi a consultazioni più frequenti sui dossier che realizzano la sovranità di una nazione. Non a caso, alla firma dell’intesa erano presenti i ministeri degli esteri, degli interni (per la gestione migranti), della difesa (per accordi sulla difesa militare), delle imprese (allo studio un patto sull’IA e sulla transizione verde), dell’università, del lavoro e, da ultimo ma non per importanza, dell’economia”.