Il numero di lavoratori freelance nel nostro paese è in leggera flessione rispetto ai dati degli ultimi anni, ma risulta comunque ben sopra la media europea. Si parla di quasi il 14% contro il 9% circa a livello comunitario. All’interno di questa categoria possiamo trovare lavoratori autonomi, artisti ma anche liberi professionisti. Una platea variegata con condizioni di lavoro e guadagni diversi, che ha però in comune un’esigenza: quella di avere a disposizione uno strumento pratico e conveniente per gestire il traffico di compensi e pagamenti legati alla professione svolta.
Allo stato attuale il nostro ordinamento non prevede l’obbligatorietà di un conto bancario per questa categoria di lavoratori, ma l’aumento dell’offerta in questo specifico settore del mercato degli strumenti finanziari, testimonia una continua richiesta da parte dei diretti interessati.
Farsi un’idea delle varie condizioni contrattuali e dei servizi offerti può essere difficile, e il consiglio è quello di procedere per gradi, andando ad approfondire una proposta alla volta, per non tralasciare aspetti rilevanti. Ad esempio, per saperne di più su Qonto, basterà visitare il sito ufficiale del conto o affidarsi a siti di comparazione come CarteConti.
Caratteristiche principali di un conto per freelance
Un conto bancario per i lavoratori autonomi deve offrire la possibilità di apertura comoda da remoto, così come le modifiche dei dati personali, e dovrebbe avere un servizio di assistenza capace di dare risposte nel più breve tempo possibile.
Il core dei servizi offerti devono essere orientati verso una gestione agevole e completa delle entrate e delle spese legate alla professione, con la possibilità di pagamento delle varie utenze.
Si tratta di alternative che spesso non sono presenti nei conti correnti per privati. Pensiamo ad esempio alla possibilità dell’invio e della ricezione di bonifici da e per altri conti correnti, o verso carte di credito o prepagate con Iban.
L’interfaccia, sia per gli accessi su dispositivo mobile, ma anche da PC, deve essere chiara e intuitiva, con possibilità di accesso rapido a tutti gli orari, in tutti i giorni della settimana, in modo da garantire la flessibilità adatta alle varie esigenze, come detto, molto variegate.
Al conto andrà collegata una carta da poter usare per i pagamenti e per l’invio di modelli F24, oltre che per prelevare dagli atm.
Alcuni conti danno offrono anche degli strumenti per ricevere pagamenti in moneta virtuale, a in certi casi è possibile abilitare il proprio device mobile alla ricezione di pagamento alla stregua di un normale pos.
Infine, l’aspetto legato ai costi. Il conto deve essere uno strumento conveniente e quindi non troppo caro da mantenere. Questo per venire incontro alla limitatezza delle risorse dei freelance, soprattutto nella fase di avvio della propria attività. Alcuni conti offrono dei piani base totalmente gratuiti, con possibilità di passaggio successivo a quelli più completi che richiedono il pagamento di una quota mensile, di solito sempre molto alla portata. Sempre per limitare le spese, meglio quei conti che permettono di effettuare operazioni illimitate in maniera totalmente gratuita.
Conto professionale e dichiarazione dei redditi
Ribadiamo che non è previsto alcun obbligo per i lavoratori autonomi legato all’apertura di un conto professionale. Ma andando a guardare all’aspetto fiscale, possiamo senz’altro affermare che un conto corrente separato da quello privato può semplificare le procedure di presentazione della dichiarazione dei redditi e quindi anche i rapporti con l’agenzia delle entrate.
Questo perché, essendo il reddito del professionista viene determinato in base al principio di cassa (che include nel reddito solo quelle operazioni già saldate), il poter tracciare agevolmente tutte le entrate e le spese della proprie di attività è un aspetto che alla lunga può risultare molto comodo, quasi essenziale. La separazione dalle spese private in presenza di un unico conto risulterebbe sicuramente più macchinosa.