Tra il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e la segretaria del Partito Democratico Elena Ethel (detta Elly) Schlein volano gli stracci.
Conte vuole la leadership dell’opposizione, ma Schlein non ci sta.
L’avvocato pugliese è il più appariscente ed ostinato avversario del Governo, mentre l’ex-vicepresidente della Regione Emilia Romagna è la leader del primo partito dell’opposizione.
Questa è l’ennesima dimostrazione del fatto che fare politica contro qualcuno (nel caso specifico, contro la premier Giorgia Meloni) non paga.
Il Partito Democratico è spaccato tra chi vuole allearsi con il Movimento 5 Stelle e chi vuole allearsi con Azione e Italia Viva. Azione e Italia Viva occhieggiano anche al centrodestra, anziché pensare di allearsi col Movimento 5 Stelle.
Il caso delle elezioni in Basilicata, ove i partiti di Renzi e Calenda appoggeranno il candidato di centrodestra e presidente in carica Vito Bardi contro lo sfidante di centrosinistra (col Movimento 5 Stelle) Piero Marrese, è paradigmatico.
In Piemonte, invece, il problema è tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico.
Conte e Schlein hanno degli avversari interni ai loro partiti. Infatti, l’ex premier ha contro di sé la fronda che fa riferimento ad Alessandro Di Battista e all’ex-sindaco di Roma Virginia Raggi, mentre Schlein sente il fiato del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini sul collo.
Questo li porta a radicalizzare le loro rispettive posizioni.
I casi di Bari e di Torino, in cui si vede il Partito Democratico coinvolto da scandali, aggravano ulteriormente la situazione. Conte coglie la palla al balzo per attaccare il Pd e provare ad intestarsi la leadership dell’opposizione.
Tutto ciò dimostra che l’unico collante politico delle forze d’opposizione è una sterile ostilità verso il Governo e la maggioranza di centrodestra. Per questo motivo, tali forze non possono nemmeno pensare di andare al governo.