Il Senatore della Lega Armando Siri coglie al balzo la provocazione del Premier Conte, che all’interno di una trasmissione televisiva sfotte il Carroccio: “Se hanno qualche suggerimento da darci sull’antievasione, ben volentieri. Salvini ha un grande consulente in materia, ha detto che l’esperto è Armando Siri, se avessero qualche suggerimento…”.
Cosicché Siri in un lungo post FB dà i suoi consigli “richiesti” – ci tiene a precisarlo – al Presidente del Consiglio, andando subito a ricordare che la Flat Tax non andrebbe abolita: “Questi milioni di lavoratori sono comunque riusciti a mantenere in piedi la propria attività al prezzo di estremi sacrifici e andrebbero premiati e sostenuti, non perseguitati. Questi sono eroi che hanno deciso di non piegarsi alla disperazione e all’emarginazione sociale, che preferiscono resistere e lavorare, nonostante tutto, piuttosto che mettersi in fila per prendere il sussidio di povertà che aggiungerebbe ulteriore spesa pubblica e sicuramente una certa dose di umiliazione”.
Difendendo il principio sacrosanto della non vessazione, apparentemente dimenticato dall’attuale Esecutivo: “È sicuro che a conti fatti non convenga di più avere invece artigiani, commercianti e professionisti che possano lavorare e pagare il giusto, contribuendo positivamente all’economia nazionale? Per quanto tempo ancora pensa che questa gente, questi lavoratori, potranno ancora accettare continui cambi di orientamento dei vari Governi sulle loro sorti? Se poi tra loro c’è qualcuno che evade, sarà giusto chiedere il conto, ma punirli preventivamente non Le pare sbagliato?”.
Per poi proseguire chiedendo l’estensione della tassa piatta alle Partite IVA sino a 100mila di fatturato, ed alle famiglie con un lordo di 65mila euro. Com’era già previsto tra l’altro dalla precedente manovra, che vedeva sempre Conte in sella. Non trascurando la feroce lotta all’uso del contante, baluardo di libertà nelle mani del cittadino: “Addirittura il Suo Governo vuole una giustificazione se la nonna regala più di 1000 euro al nipote o un padre al figlio. Neppure più la decenza di rispettare i vincoli affettivi e le dinamiche di economia domestica famigliare!”.
A difesa della gente normale, che vive quotidianamente le vessazioni del sistema, e soprattutto subisce costi non indifferenti per la tenuta di un conto corrente: “A Lei pare poco (Riferito a Conte, ndr), ma 200 euro sono una rata di IMU. Perché si deve costringere il cittadino a pagare altre spese sull’utilizzo di soldi su cui ciascuno ha già pagato imposte e tasse? In questo modo non penalizza certo le organizzazioni criminali che più di ogni altro semplice cittadino dimostrano di conoscere modalità e misure per sottrarsi ai controlli”.
Siri bacchetta i falsi moralismi: “Lo Stato di Polizia Tributaria non ha mai avuto successo nella lotta all’infedeltà fiscale, al contrario ha acuito e spinto a raffinare gli strumenti elusivi messi in atto dai contribuenti. Se si vuole ottenere fedeltà fiscale occorre invertire la rotta e passare a una drastica riduzione del carico tributario unita sì, in questo caso, a severe sanzioni per chi evade”.
Per poi concludere: “Sarebbe utile, dal momento che sembra ci siano remore ideologiche nel salvaguardare i confini nazionali dal traffico di esseri umani, che almeno sul transito di merci illegali si potesse essere tutti d’accordo nel mettere in pratica una ‘tolleranza zero’. Ne gioverebbero le casse dello Stato più di quanto non avvenga nel continuare a insistere nel voler considerare evasori tutti coloro che evasori non sono, ma che al contrario hanno sempre dichiarato il loro reddito e semmai non sono riusciti a pagare le imposte”.