“Stai lontano da chi tenta di frenare le tue ambizioni, le persone da poco lo fanno sempre, ma solo chi è veramente grande ti fa sentire che anche tu puoi diventare come lui” (Mark Twain)
“Ciò che è dato con orgoglio ed ostentazione dipende più dall’ambizione che dalla generosità” (Lucio Anneo Seneca)
“Chi mira più in alto si differenzia più altamente” (Galileo Galilei)
“Costa molto essere sinceri se si è intelligenti. Quanto essere onesti se si è ambiziosi” (Fernando Pessoa)
“Non hai bisogno di vedere l’intera scalinata. Inizia semplicemente a salire il primo gradino” (Martin Luther King)
LA SFIDA PER IL QUIRINALE
Dietro le quinte, è partita la sfida per il Quirinale, il Pd punta a farsi valere e Mattarella sa aspettare. Negli ambienti più riservati del potere politico, esistono – come sempre – grandi (e poco conosciute!) manovre per conquistare le poltrone più ambite.
E così oggi rispondo a due lettere contemporaneamente, fondendole in un solo argomento. Il professor Ivan Zini, di Bologna, mi chiede a chi appartenga, adesso, il vero potere in Italia. E il lettore Umberto Bergamini vuol sapere come si sta sviluppando la sfida per il Quirinale.
Mi limito a qualche flash, con opinioni assolutamente personali: i due temi sono tanto affascinanti quanto fondamentali e saranno approfonditi, anche in questa rubrica.
CONTE: NESSUNO LO VUOLE, MA NESSUNO LO SFIDUCIA
Mi scuso per la sintesi, rude, e sarò schietto. Il premier Conte sta precipitando nei sondaggi sul gradimento, che lo avevano, esageratamente a mio giudizio, premiato fino a ieri. Sembra sul punto di cadere, ma non cade perché nessuno vuole prendersi la responsabilità, pubblica, di detronizzarlo.
AL PD IL QUIRINALE, PREMIER 5STELLE
Dietro le quinte a me sembra di capire che si stiano creando avvicinamenti tra 5Stelle e Pd. Gli ex comunisti, ormai socialdemocratici, ambiscono a diventare il primo partito. Da confidenze ricevute, potrebbe maturare questo accordo: al Pd la scelta dell’uomo per il Quirinale, agli stellati il premier che succederà a Conte.
Sottovoce per il Colle sussurro un nome, Massimo D’Alema, ma gli intrecci si complicano. A Mattarella non dispiacerebbe bissare l’impresa riuscita a Napolitano, la riconferma. Percorso impervio per gli eterni candidabili Romano Prodi e Giuliano Amato: per tutti e due il sogno della vita. Ma questo sogno, inappagato, lo fu anche per i cavalli di razza dell’Italia che fu, Amintore Fanfani, Aldo Moro, Giulio Andreotti… E allora come oggi, nel gioco dell’oca, si rischia di tornare al punto di partenza.