Alessandro Crocco, presidente del Comites di New York, nei mesi scorsi è stato nominato dal governatore della Calabria Occhiuto nella Consulta dei Calabresi all’estero. Oggi Crocco interviene con una lunga nota per sottolineare la necessità di “garantire la capacità finanziaria” a tale organismo, sollecitando “un impegno immediato e concreto” affinché la Consulta “diventi realmente operativa”.
Secondo il nostro connazionale residente negli Stati, infatti, “ad oggi non è stata ancora intrapresa alcuna azione in merito e, soprattutto, nessun contributo finanziario è stato ricollocato. Da consultore ho accettato con grande entusiasmo la nomina e, quindi, la ripartenza dei lavori della Consulta, riconoscendone il valore e l’importanza”.
“Sono oltre 437mila i calabresi residenti all’estero e iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e che rappresentano, quindi, oltre il 20% della popolazione residente in Calabria”.
“La Consulta deve poter guardare al futuro e deve avere la capacità di interpretare le domande e i bisogni delle comunità all’estero, ma si deve fare interprete anche delle nuove generazioni, di una migrazione che si è trasformata nel tempo e che esige una considerazione diversa, proprio per quello che rappresenta, e che intende offrire il proprio contributo ai propri luoghi d’origine”.
Dunque “è di fondamentale importanza – conclude Crocco – che la Regione si impegni con forza a consolidare un rapporto continuo con i consultori, che devono essere i veri protagonisti nel processo di internazionalizzazione della Calabria e dei vari progetti di cui essa stessa è promotrice. È necessario ristabilire e garantire quella capacità finanziaria di cui necessita, per promuovere un piano attuativo degli interventi”.