I dubbi del Colle hanno indotto il governo ad abbandonare la strada del decreto legge e a prediligere il maxiemendamento alla Legge di stabilita’. Il pacchetto lavoro, escluse le misure sui cosiddetti licenziamenti facili, e le norme sulla velocizzazione delle opere pubbliche e per favorire il project financing. Queste, a quanto si apprende, alcune misure inserite nel maxiemendamento, che ha avuto il via libera dal Consiglio dei ministri. L’emendamento sara’ presentato al Senato durante l’esame in Commissione bilancio della Legge di stabilita’.
Non hanno trovato spazio, nel maxiemendamento, ne’ il condono, ne’ la patrimoniale, ne’ il prelievo sui conti correnti. Ma mentre quest’ultima misura sembra essere assai improbabile, le sanatorie ed eventualmente la patrimoniale potrebbero essere inserite in un secondo momento su iniziativa parlamentare.
Il pacchetto lavoro, riprendendo le misure indicate nella lettera trasmessa alla Ue, prevede i nuovi contratti di apprendistato per evitare forme improprie di occupazione dei giovani, il potenziamento dei contratti di lavoro part time per favorire l’ingresso delle donnne nel mercato del lavoro, la velocizzazione per il credito di imposta a favore delle imprese che assumono al Sud.
Nel maxiemendamento sono entrate anche le norme per accelerare la realizzazione di infrastrutture. Si va dalla definizione di standard contrattuali tipo per facilitare il project financing alla defiscalizzazione (irap e ires) di alcune opere immediatamente cantierabili. Lo sconto fiscale sostituisce il contributo pubblico al finanziamento. Nel provvedimento anche misure sulle dismissioni del patrimonio pubblico e alcuni interventi di liberalizzazione.
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