Una conferenza stampa alla "Celentano" quella di Mario Monti dopo il lungo incontro con i suoi cortigiani. Ci riferiamo al Molleggiato, naturalmente, che e’ passato dalla canzone alle prediche cambiando mestiere e deludendo molti; proprio come Monti, il Professore che invece di salire in cattedra sale in politica con l’ambizione di riunire intorno a sè gli alunni più meritevoli, quelli che gli sbavano attorno.
Anche il Professore in realtà sta cambiando mestiere, e si fara’ male; perchè una cosa e’ fare l’algido Rettore nel chiuso di una biblioteca universitaria, un’altra e’ esporsi alla pubblica opinione e rispondere con chiarezza e prontezza all’incedere delle domande dei giornalisti. E questo risulta molto più difficile. Soprattutto se ci si deve arrampicare sugli specchi per giustificare una scelta per niente limpida nella scia della più retriva pratica democristiana.
Il Re Sole ha voluto annunciare di essere stato incoronato, ed ha elencato tra i suoi accoliti il grande onesto e trasparente partito dell’Udc, quello che "più degli altri lo ha sostenuto" (è l’ora della consegna delle medaglie!), nonchè la corte di politici miracolati per l’occasione, quei piccoli personaggi senza midollo e con la schiena piegata in atto di genuflessione che, consapevoli della loro mediocrità, si aggrappano al primo della classe per goderne i fasti e vivere nella sua ombra.
Per chiarire, si fa per dire, le nobili motivazioni che lo hanno spinto a porsi alla guida della coalizione che salverà il Paese, l’aspirante premier ha toccato alcuni punti che sarebbero dovuti servire a certificare la sua "terzietà" per una stagione che deve superare il "bipolarismo aggressivo" (stesso mantra ripetuto fino alla nausea da Casini!); punti che in realtà lo hanno ben collocato nello schieramento più disprezzato dagli italiani, quel centro senza coraggio e senza valore che ad ogni elezione ondeggia di qua e di là e che da subito ha realizzato la grande convenienza del mettersi al suo servizio.
Abbiamo così assistito al solito racconto del vanesio di turno che maschera le ambizioni personali rappresentandosi come portatore di rinnovamento; solo che questa volta l’affabulatore carismatico e’ mancato e tra lunghe pause, penosi balbettii e dimenticanze forse dolose ma alquanto improvvide (il Fli e’ stato nominato in coda alla conferenza stampa!), l’impressione che se ne e’ ricavata e’ che il professor Monti non sa scaldare gli animi; se e’ vero come e’ vero che una certa sobrieta’ puo’ far bene alla politica, sicuramente la politica non fara’ bene a lui. E il tempo ci dara’ ragione.
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