Nessun intoppo irrisolvibile ma qualche imprevisto e qualche difficolta’ di troppo. Al terzo giorno, le operazioni per il rigalleggiamento della Concordia subiscono un rallentamento, allungando, di fatto, i tempi dell’intero progetto: anche se, assicurano i tecnici, l’obiettivo resta quello fissato nei giorni scorsi, partire lunedi’ per l’ultimo viaggio verso Genova. Ma scoppia anche un’altra grana, che rischia di diventare un caso internazionale: la Francia chiede garanzie all’Italia sulla salvaguardia ambientale durante il viaggio della Concordia verso Genova e definisce "inaccettabili" le "incertezze" sulla rotta, che dovrebbe passare ad una trentina di chilometri dalla Corsica.
Che qualcosa non era andato come previsto, si era capito fin dalla mattina, quando il capo dell’operazione Nick Sloane, tornando in porto, aveva annunciato un ritardo di 12 ore nella tabella di marcia. "Il collegamento delle catene ai cassoni – ha spiegato – sta richiedendo piu’ tempo di quanto sperassimo, ma stanotte dovremmo aver finito. E dunque domani dovremmo iniziare ad abbassare i cassoni al livello previsto dando cosi’ il via alla fase finale del rigalleggiamento. In realta’ speravamo di iniziare questa notte, ma abbiamo un ritardo".
Il problema e’ semplice: i tecnici devono ‘srotolare’ sott’acqua catene che hanno anelli che pesano ognuno 300 chili, farle passare sotto lo scafo senza danneggiarlo e agganciarle ai cassoni. Qualcuna di queste catene non si e’ srotolata come previsto e dunque i tempi si sono allungati.
Nella notte, tra l’altro, gli uomini di Sloane si sono dovuti fermare per qualche ora a causa del vento forte. "Abbiamo avuto qualche difficolta’ e qualche imprevisto con le catene – ha confermato il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli che oggi ha fatto anche un sopralluogo a bordo della Concordia – ma siamo ampiamente nella finestra temporale prevista di 5-7 giorni". I "piccoli inconvenienti", come li ha definiti l’ingegner Franco Porcellacchia, non avrebbero insomma avuto alcuna ripercussione sui tempi di realizzazione del progetto.
"Sono stati fatti dei progressi notevoli, la posizione della nave e’ perfettamente sotto controllo e il nostro obiettivo e’ fare il piu’ presto possibile nella massima sicurezza – ha spiegato – Sono cose che succedono in un progetto come questo, ma non creano problemi, la situazione e’ pienamente sotto controllo". Costa conferma dunque i tempi previsti per la partenza per Genova: "lunedi’ e’ l’obiettivo che ci siamo dati e, allo stato, e’ un obiettivo raggiungibile".
Se siano stati davvero piccoli inconvenienti o se si sia trattato di qualcosa di piu’ serio, lo si sapra’ meglio domani, quando dovrebbe iniziare il vero e proprio rigalleggiamento. Un ponte alla volta per far salire la nave di altri 15 metri: un impegno che dovrebbe richiedere 3 giorni.
"Da domani – conferma Gabrielli – dovremo avere risposte piu’ certe sulle tempistiche".
La notizia certa, invece, e’ che, al momento, non ci sono problemi ambientali. Ed e’ forse la migliore notizia della giornata. "Sversamenti sensibili non ci sono stati" ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. E il presidente dell’Osservatorio, Monica Sargentini, presentando i primi dati raccolti dalle analisi dell’Arpat e dell’Ispra, ha aggiunto: "i risultati sono tranquillizzanti, non c’e’ al momento alcun rilievo. I valori sono tutti assolutamente entro i limiti e il trend e’ positivo".
Quel che non lo e’ sono le notizie che arrivano dalla Francia: Se’gole’ne Royal, il ministro dell’Ambiente, rispondendo al sindaco di Bastia Gilles Simoni che mostrava le sue preoccupazioni, e’ andata giu’ pesante e ha annunciato di aver chiesto al prefetto marittimo del Mediterraneo e al ministro della Difesa di adottare tutte le precauzioni necessarie. In particolare il ministro vuole "vigilanza sui tre punti; fornirmi una prova scritta e incontestabile del pompaggio completo degli idrocarburi dai serbatoi" della Concordia; "fornire la prova di assenza di rischi legati ad altre sostanze pericolose (…)" e "l’itinerario preciso del convoglio". Perche’, aggiunge Royal, "circolano molteplici informazioni sulla prossimita’ del passaggio al largo di Capo Corsica e auspico avere l’informazione esatta, visto che questa incertezza e’ inaccettabile".
Il titolare dell’Ambiente ha disposto che una nave francese antinquinamento accompagni il convoglio della Concordia per tutto il tratto di mare in prossimita’ della Corsica e, rivolgendosi direttamente al ministro Galletti, conclude: "fin quando le prove di cui ho parlato non mi saranno comunicate, autorizzare la partenza del Costa Concordia non mi pare pensabile. Sono sicura che il ministro sara’ altrettanto attento nel preservare le coste francesi e le coste italiane da un inaccettabile oltraggio all’ambiente".
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