Oggi su tutti i giornali si parla di lei, della ragazza moldava che la sera di venerdì 13 gennaio, giorno del naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio, era in plancia con il comandante della nave, Francesco Schettino, quel comandante codardo e vigliacco che ha abbandonato la nave, quello della telefonata con il comandante De Falco che gli ordinava "vada a bordo, cazzo!".
25 anni, bionda, carnagione chiara, il suo nome è Domnika Cemortan. Il suo volto era apparso in tv nei giorni scorsi: infatti, la giovane era stata intervistata da una televisione del suo paese, che la descriveva come "l’eroina della Concordia". I passeggeri? Tutti messi in salvo da Schettino, aveva dichiarato la bionda intervistata, spiegando anche di essere in plancia perchè anche lei faceva parte dell’equipaggio. E qui si apre un nuovo mistero: infatti, sembra proprio che la 25enne non fosse un membro dell’equipaggio, ma ospite del comandante. Era in vacanza, insomma, e non in servizio. Com’è possibile che non fosse stata registrata? I membri dell’equipaggio possono fare salire a bordo ospiti e familiari senza l’obbligo di registrarli nel brogliaccio delle presenze.
Non è finita qui: un testimone racconta di aver visto Schettino in compagnia di due donne, "una mora e una bionda", qualche attimo prima dell’incidente: "A loro mostrava la vetrata del ristorante da cui si intravedeva l’Isola del Giglio. Poi il panico: la luce è andata via, la nave si è inclinata e sono scappati tutti. Non c’era più un ufficiale. Eravamo abbandonati a noi stessi".
E’ giusto ricordare che il comandante è sposato; proprio la moglie, ore dopo il naufragio, lo aveva difeso, chiedendo all’Italia "di comprendere la sua tragedia e il suo dramma umano".
Intanto si aggrava la posizione si Schettino, visto che la Costa Crociere lo ha sospeso e a quanto pare non gli assicurerà neppure l’assistenza legale. Davvero un bel guaio per il comandante, che parlando con amici e con la propria famiglia ha già fatto sapere che con le barche lui ha chiuso: "cambierò vita", avrebbe detto alle persone a lui più vicine.
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