Ora è veramente il caso di ammetterlo: in fatto di politica estera siamo all’avanguardia, non per serietà ed unicità di intenti, ma per essere un po’ dei quaquaraquà ed inaffidabili. Il 16 u.s. nel corso dell’informativa al Senato il nostro capo della diplomazia ha affermato: "l’Italia deve svolgere un ruolo sempre più importante nel contribuire all’orientamento politico della coalizione anti-Isis e facilitare una transizione politica in Siria… L’attacco di venerdì scorso a Parigi ha colpito anche noi e l’Europa intera e allora diciamo ai nostri fratelli francesi che reagiremo uniti, insieme, con solidarietà e cooperazione".
Nel sentire certe parole è venuto da pensare "era ora che qualcuno si dissociasse dai vari bla, bla e dicesse a chiare lettere come l’Italia si muoverà sullo scenario internazionale". A distanza di un giorno però sembra che al nostro Ministro degli esteri si siano un po’ confuse le idee e le conoscenze geografiche.
Durante la trasmissione Otto e Mezzo ha affermato che la Francia ha chiesto, in base art. 42 dei trattati europei che prevede la collaborazione di tutti i paesi di fronte ad una aggressione, il sostegno dei paesi membri. A questo punto tutti si aspettavano che il ministro sostenesse qualcosa di più impegnativo e concreto, ma si è subito notato che vagava senza meta ed alla domanda secca della Gruber su cosa di concreto poteva fare l’Italia il nostrano statista ha risposto: "ora dobbiamo vedere cosa chiederà la Francia, la quale forse ci chiederà di essere aiutata in alcune operazioni che sta facendo in Malì per potersi concentrare maggiormente contro il terrorismo".
Che Gentiloni non sappia che il Mali non è nel califfato islamico? Non è dato saperlo. Oggi 19/11 nella trasmissione Agorà ha sentenziato: "Nessuno metterà gli scarponi in Siria, nè Holland, nè Obama, nè noi ", roba da consumato statista. Gentiloni sta dimostrando come da anni l’Italia non abbia più una seria politica internazionale e vada solo a rimorchio cercando di non esporsi. Il capo del governo, anche in questo frangente, continua imperterrito con i soliti giochi di parole che si addicono ad un politicante in campagna elettorale e mai e poi mai ad un Capo di governo. Possibile che non ci meritiamo un governo migliore?
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