E’ nato ufficialmente nei giorni scorsi, a Roma, il Partito Liberale Europeo. Presidente Francesco Patamia, Segretario Marco Montecchi. Si tratta, nelle intenzioni dei fondatori, di “una nuova forza liberale, convintamente europeista, aperta al dialogo con i movimenti riformisti di centro e le iniziative civiche, già a partire dalle prossime amministrative”. Staremo a vedere.
Questo Ple nasce come partito di centrodestra, viene spiegato. Addirittura come una sua possibile “quarta gamba” (ma non c’è già Cambiamo! di Toti a ricoprire quel ruolo?). Con tutta onestà, non se ne sentiva il bisogno.
Al di là delle belle parole pronunciate da Patamia e Montecchi davanti alle telecamere, da parte nostra non vediamo alcuna novità sostanziale: vicini alle partita Iva, agli imprenditori, all’Europa e blablabla. La solita minestra riscaldata.
Certo è che i nostri non partono benissimo, almeno a giudicare da ciò che si legge in una nota del Partito liberale italiano: “In merito alla costituzione del Ple è doveroso ricordare che il proprietario del marchio e del simbolo del Pli e del Ple è il Partito liberale italiano. Va menzionato altresì che è stata già prodotta una diffida per l’uso fraudolento di tale denominazione”. Andiamo bene!
Ma chi sono Montecchi e Patamia? Il primo è presidente della Camera di Commercio di Sofia, in Bulgaria. Per anni ha coordinato le Camere europee. E’ uno che forse se la cava col business, ma è piuttosto digiuno di politica. Anni fa era vicino a Forza Italia e al Movimento delle Libertà di Massimo Romagnoli, già deputato azzurro. Poi ha vissuto una brevissima parentesi all’interno del MAIE Europa, il Movimento Associativo Italiani all’Estero fondato dal Sen. Ricardo Merlo e coordinato in Europa da Ricky Filosa. Dicono, i soliti bene informati, che ultimamente gli affari per Montecchi non andassero più bene come prima, anche per colpa della pandemia. Evidentemente folgorato dall’incontro con Patamia, decide insieme a lui di fondare l’ennesimo partito e di provare così la strada della politica attiva.
E Patamia? Anche lui politicamente nasce con Romagnoli e con il suo MdL, di cui è stato vicepresidente. E’ proprio Romagnoli che gli consente di muovere i primi passi in politica, quella dedicata agli italiani all’estero. Così Patamia, calabrese, comincia ad andare sui giornali, a proporre testi, a diffondere le sue fotografie. Ma dura poco. Dopo essersene andato sbattendo la porta, anche Patamia, proprio come Montecchi, entra nel MAIE, diventando Segretario del MAIE Europa. Ma dopo poco tempo abbandona il Movimento e fonda un partito proprio, per partecipare alle amministrative in Italia. E gli italiani all’estero?
Noi di ItaliaChiamaItalia, che siamo ormai vecchi del mestiere, di iniziative come quella lanciata da Patamia e Montecchi ne abbiamo viste a decine. Alla fine, ogni volta, si sono rivelate sempre un buco nell’acqua, con grande spreco di tempo e denaro. Non è detto che debba andare così agli amici del neonato Ple, a cui rivolgiamo i nostri auguri e il nostro più sincero in bocca al lupo.