Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito Democratico. Donna. Lesbica dichiarata. Paladina dei diritti lgbt+. “Gli elettori del Pd hanno scelto Elly Schlein per dare una nuova identità netta, non per diluirsi subito cercando compromessi con altri nel tentativo di ricostruire la coalizione”: così si legge sul sito del quotidiano Domani, quello fondato da De Benedetti, che già tesse le lodi del nuovo segretario.
Per Domani con Schlein “il Pd cambia natura”, diventa “un movimento, una piattaforma di intersezione tra battaglie identitarie, slanci, singole istanze e generali malcontenti che non hanno rappresentanza altrove”. Bah, per me tutto questo è fuffa.
Prepariamoci al panegirico continuo dei giornaloni italiani, tutti – o quasi – schierati a sinistra: Elly è brava, Elly è buona e bella, viva Elly‼
La verità è che con lei segretaria il Pd si sposta ulteriormente a sinistra (perché non vuole lasciare quell’elettorato tutto al M5S), quella sinistra che pensa più agli immigrati clandestini che agli italiani all’estero; più a lesbiche e gay che a famiglie e imprese. Ma la base dem ha scelto, condannando probabilmente il Pd all’estinzione.