Caro Presidente,
sono il sindaco di Verbania – già parlamentare PDL per cinque legislature fino al gennaio di quest’anno – e credo di interpretare la voce di tutti i sindaci d’Italia nel denunciare il disinteresse collettivo per la situazione di assoluto caos in cui ci stiamo ritrovando.
Siamo a marzo ma non sono state ancora diffuse dal Governo le note per la redazione del bilancio “preventivo” 2012 tanto che tutti i comuni d’Italia – di fatto – sono finanziariamente bloccati.
Il mio comune è uno di quelli considerati “virtuosi”, ha rispettato tutti i vincoli dei patti di stabilità negli anni, ma ora ci si chiede non solo – praticamente – di non fare più mutui per opere pubbliche anche se ne avremmo i mezzi ma, dopo che i nostri fondi ci sono stati bloccati dalla tesoreria unica (eppure sono i soldi dei “miei” cittadini) addirittura di prepararci a rientrare (come?) dai mutui già stipulati negli anni scorsi perché dal prossimo anno saremo colpiti da nuovi vincoli che erano sconosciuti al momento della stipula dei prestiti, spesso molti anni fa.
Dovremmo intanto da quest’anno applicare l’IMU anzichè l’ICI ma nessuno ci ha ancora spiegato come, quando, su che cosa e con quali aliquote si pagherà perchè non sappiamo con certezza l’entità dei “tagli” nei trasferimenti da parte dello Stato, sappiamo solo che faremo gli esattori per conto dello Stato cui dovremo versare buona parte degli introiti: danno e beffe!
Non basta: a Verbania (31.500 abitanti) stimiamo che verranno tagliati circa 2 milioni di trasferimenti statali rispetto agli 8 del 2009 ma, ingiustizia su ingiustizia, le somme a suo tempo trasferite erano assolutamente sperequate per cui molti comuni virtuosi come il nostro ricevevano di base circa 250 euro per abitante mentre altri, dissestati dalla cattiva amministrazione, ne prendevano 900 con punte oltre i 1000 nelle regioni a statuto speciale: i tagli “lineari” ancora una volta colpiscono chi si era comportato bene e salvano chi ha scialacquato.
Ma dov’è finito non dico il federalismo – che non è mai cominciato – ma almeno un minimo di serietà ed equità contributiva? Quale azienda può arrivare a marzo senza neppure sapere le regole del gioco? Quanto incide tutto ciò su un maggior costo dell’amministrazione che non può operare con un minimo di logica e di programmazione? Eppure la crisi ha gonfiato le spese sociali, le emergenze, le necessità di tante persone: avremmo i soldi (nostri) ma non possiamo farvi fronte.
Io faccio il sindaco gratis, gli assessori si sono ridotti per buona parte gli emolumenti, i consiglieri comunali hanno proposto di cancellarsi il gettone di presenza (peraltro già ridicolo), abbiamo eliminato ogni tipo di possibile spreco, centelliniamo ogni spesa e chiediamo solo di restituire ai cittadini servizi per quello che ci pagano (e pagano caro!) ma ci sia data almeno la libertà di scegliere cosa fare, perché è sul territorio che si vedono le priorità e si agisce non solo con onestà ma – soprattutto – con quel buon senso che vedo mancare a livello nazionale.
Credo che tutti i colleghi sindaci d’Italia in questi giorni si chiedano se non sarebbe corretto restituire ai Prefetti tutte le deleghe che abbiamo: credo sia senso di responsabilità per ora non farlo, ma non è demagogia sostenere che non si può davvero andare avanti così!
Marco Zacchera
Sindaco di Verbania
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