In base ad una elaborazione dell’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna sul voto amministrativo in16 Comuni capoluogo in base ai voti in assoluto presi dai partiti e dai candidati emerge che sia i partiti di centrosinistra sia quelli di centrodestra perdono molti consensi. Tuttavia il centrodestra, Pdl e Lega Nord insieme, ha subito una contrazione maggiore.
Nelle 16 città analizzate le forze che fanno riferimento ai partiti a sinistra del Pd (Sel, Rivoluzione civile, Sinistra arcobaleno, Rifondazione Comunista) hanno incrementato del 9% i consensi rispetto alle politiche del 2013, mentre un avanzamento molto più significativo c’è stato in comparazione con le regionali del 2010 (+34%).
Per quanto riguarda i partiti, il Pd ha subito una contrazione pari al 39% dell’elettorato che lo aveva scelto nel 2013 alle politiche (pari a un decremento di 243.000 voti); rispetto alle elezioni regionali sempre del 2010 (2013 per Lazio) la contrazione è stata leggermente inferiore, ma pur sempre significativa (una perdita che si attesta attorno al 32%) (-183.000 consensi).
Il Pdl ha perso una quantità di consensi che richiama la dinamica subita dal Pd: -40% rispetto alle politiche del febbraio scorso (-163.000 voti), mentre rispetto alle precedenti regionali il partito di Berlusconi ha visto ridursi i propri voti del 32%, pari a – 115.000 elettori. La Lega Nord ha perso oltre la metà dei consensi ricevuti alle politiche del 2013 e ha raccolto soltanto un quarto dei voti delle regionali 2010 (-76%).
Il Movimento 5 stelle, vera novità delle scorse elezioni politiche, ha subito un tracollo rispetto alle consultazioni di febbraio (raccoglie meno di un terzo dei voti ricevuti alle politiche); mentre se comparato al risultato delle precedenti regionali (quando il successo del Movimento fu assai minore), il consenso del partito di Grillo si riduce solo del 30%. Se togliamo dai dati il valore del Comune di Roma, il cui peso elettorale incide notevolmente sull’intero campione dei comuni capoluoghi di provincia considerati, la flessione del Pd si riduce nelle proporzioni (-31% rispetto alle politiche e -17% rispetto alle regionali); viceversa, si accentua notevolmente la contrazione elettorale del Pdl (perde oltre la metà del proprio elettorato conquistato alle politiche e circa i due terzi rispetto alle regionali).
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